L'India attacca il Pakistan

L'India ha attaccato il Pakistan. La conferma arriva da Nuova Delhi che sostiene di aver lanciato attacchi missilistici contro nove siti che ospitano «infrastrutture terroristiche» situate sul territorio pakistano come rappresaglia per l'attacco del 22 aprile nel Kashmir indiano. «Di recente, le forze armate indiane hanno lanciato l'operazione Sindoor colpendo le infrastrutture terroristiche in Pakistan da dove venivano organizzati e diretti gli attacchi terroristici contro l'India», ha affermato il governo indiano in una breve dichiarazione.
I comandi del Pakistan hanno dal canto loro reso noto che cinque località del Paese sono state prese di mira dagli attacchi aerei indiani. Almeno 38 persone hanno perso la vita negli attacchi reciproci tra India e Pakistan, hanno reso noto fonti nei due Paesi. Si tratta del più grave scontro militare tra i due Paesi negli ultimi 20 anni. Due bambine di tre anni sono morte nei raid, ha reso noto il portavoce dell'esercito pakistano, il tenente generale Ahmed Chaudhry. I feriti a seguito degli attacchi aerei indiani in sei località del Pakistan e degli scontri a fuoco tra i due eserciti in Kashmir sarebbero invece almeno 46. Chaudhry ha affermato che l'attacco più sanguinoso ha ucciso 13 civili, «tra cui due bambine di tre anni», in una moschea a Bahawalpur, nel Punjab pakistano, che secondo l'intelligence indiana era collegata ai gruppi armati del Kashmir.
In seguito l'esercito indiano ha accusato il Pakistan di «violare nuovamente l'accordo di cessate il fuoco sparando con l'artiglieria a Bhimber Gali, nell'area di Poonch-Rajauri», oltre la linea di demarcazione in Kashmir.
Riguardo all'azione militare condotta, invece, l'esercito indiano ha scritto su X: «Giustizia è fatta». «L'azione - ha informato l'esercito indiano in un comunicato - è stata concentrata, misurata e priva di intenzioni di escalation. Nessuna struttura militare è stata presa di mira».
Il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha affermato che l'India ha condotto attacchi «vigliacchi» in cinque località del territorio amministrato da Islamabad. In una dichiarazione su X, Sharif ha avvertito che il suo Paese «ha tutto il diritto di rispondere con la forza a questo atto di guerra imposto dall'India». E «l'intera nazione» è al fianco delle forze armate pakistane su «come affrontare il nemico».
Il governo pachistano ha quindi reso noto che convocherà il comitato per la sicurezza nazionale. Il 24 aprile il comitato aveva annunciato una serie di sanzioni diplomatiche contro l'India in risposta a misure analoghe adottate da New Delhi subito dopo un attacco nel Kashmir indiano.
Le reazioni del resto del mondo
La Cina esprime rammarico e preoccupazione per gli attacchi indiani di questa notte contro il Pakistan, esortando le parti a mostrare «moderazione» in risposta alla grave escalation con colpi di artiglieria pesante lungo la linea di frontiera contesa.
Pechino, che confina con entrambi i Paesi ed è uno stretto alleato del Pakistan, ha detto di esprimere «rammarico per l'azione militare dell'India» e di essere «preoccupata per gli attuali sviluppi». India e Pakistan «sono vicini che non possono essere separati, e sono anche vicini della Cina», ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri in una nota.
«La Cina si oppone a tutte le forme di terrorismo», ha aggiunto la nota diffusa dal portavoce del ministero degli Esteri, in merito alle vicende accadute nei giorni scorsi nel Kashmir sotto amministrazione indiana all'origine della peggiore crisi tra India e Pakistan degli ultimi decenni.
Pechino, inoltre, ha invitato «sia l'India sia il Pakistan a dare priorità alla pace e alla stabilità, a mantenere la calma e la moderazione e a evitare di intraprendere azioni che possano complicare ulteriormente la situazione».
Dal canto suo, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha esortato India e Pakistan a «disinnescare» la situazione di crisi tra i due Paesi. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota.
Già prima dello scontro a fuoco, per giorni la comunità internazionale aveva esercitato pressioni su Pakistan e India affinché evitassero l'escalation.
«Continuiamo a sollecitare Pakistan e India a lavorare per una risoluzione responsabile che mantenga la pace a lungo termine e la stabilità regionale nell'Asia meridionale», aveva dichiarato ai giornalisti, poche ore prima degli attacchi, la portavoce del Dipartimento di Stato americano Tammy Bruce.
La presa di posizione di Berna
La Svizzera è preoccupata per le crescenti tensioni tra India e Pakistan. Si unisce alla comunità internazionale nel chiedere alle due potenze nucleari di mostrare moderazione.
L'escalation non giova a nessuno, scrive oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) su X. «L'aumento delle tensioni tra India e Pakistan è preoccupante. Chiediamo a entrambe le parti di esercitare la massima moderazione e di impegnarsi nel dialogo in vista di una de-escalation.»
I due Paesi si sono bombardati a vicenda oggi, provocando la morte di almeno 26 pakistani e 8 indiani, nel più grave confronto militare tra i due Paesi da due decenni a questa parte.
Venerdì scorso, il ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis aveva scritto su X di aver parlato telefonicamente con i suoi omologhi di India e Pakistan, invitandoli a dare prova di moderazione per evitare un'escalation regionale.
Su richiesta dell'agenzia Keystone-ATS, il DFAE ha dichiarato di non disporre al momento di informazioni su cittadini svizzeri colpiti dalla situazione. Le rappresentanze svizzere a Islamabad e a New Delhi - ha aggiunto - sono in contatto con le autorità locali competenti.
Circa 60 persone sono registrate nell'applicazione Travel Admin del DFAE per l'India e circa 20 per il Pakistan. Il Registro degli Svizzeri all'estero elenca circa 700 persone per l'India e circa 400 per il Pakistan.
Sul suo sito, il DFAE invita i cittadini svizzeri presenti nei Paesi a informarsi sulla situazione della sicurezza e a seguire le istruzioni delle autorità locali. L'evoluzione rimane incerta. I voli potrebbero essere cancellati con breve preavviso o sospesi del tutto.
A causa della situazione attuale, Swiss aggira lo spazio aereo pakistano da giovedì scorso, ha precisato uno dei suoi portavoce a Keystone-ATS. «Gli ultimi sviluppi non hanno quindi nuove ripercussioni sulle nostre operazioni di volo», ha aggiunto.
Dalla scorsa settimana i tempi di volo si sono pertanto leggermente allungati su alcune rotte verso l'Asia. Sono interessati in particolare quelli da e per Delhi, Singapore e Bangkok. Solo il volo da e per Delhi richiede però tempi significativamente più lunghi.
Aerei a terra
Quasi duecento voli interni sono stati cancellati oggi nel nordovest dell'India, con vari aeroporti chiusi, tra cui quello di Srinagar, la capitale del Kashmir indiano, a seguito degli attacchi missilistici della notte in territorio pachistano.
All'aeroporto di New Delhi sono stati annullati almeno 20 voli di varie compagnie, mentre due voli internazionali destinati ad Amritsar sono stati fatti atterrare nella capitale.