Sanità

L'influenza aviaria, quindi, scatenerà una pandemia?

È un'eventualità di cui ha parlato il virologo tedesco Klaus Stöhr vista la rapida diffusione del virus fra gli uccelli in tutta Europa: che cosa dice l'UFSP?
©Ebrahim Noroozi
Red. Online
01.11.2025 17:30

Sì, l'influenza aviaria si sta diffondendo in tutta Europa. In Germania, ad esempio, oltre 500 mila fra polli, anatre, oche e tacchini sono già stati abbattuti a mo' di misura precauzionale. Gli esperti, come noto, hanno individuato negli uccelli migratori i portatori di questo virus. Il pericolo, insomma, arriva dall'aria, a immagine delle migliaia di gru già morte agonizzanti proprio a causa dell'aviaria. 

In Svizzera, gli ultimi casi positivi di H5N1 (tre) risalgono allo scorso febbraio, secondo i dati dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Detto che la malattia, di qui il nome, colpisce gli uccelli, il rischio per l'essere umano esiste, per quanto sia considerato basso. Al riguardo, il virologo tedesco Klaus Stöhr, sulla Mitteldeutsche Zeitung, ha messo in guardia dall'eventualità di una nuova pandemia per l'umanità, vista la rapida diffusione del virus fra gli uccelli. Detto in altri termini, secondo Stöhr «le possibilità di trasmissione e adattamento all'uomo sono infinitamente più numerose. Questo pericolo non deve essere sottovalutato».

Secondo l'esperto, è dunque necessario sviluppare vaccini e, soprattutto, aggiornare i piani pandemici a livello mondiale. La Finlandia, in questo senso, ha già fatto passi avanti: nel Paese nordico, infatti, i cittadini possono già vaccinarsi, su base volontaria, contro l'aviaria. Un'opzione, questa, che al momento non è prevista in Svizzera anche se, nella Confederazione, l'UFSP ha già adottato altre precauzioni: «Nella situazione attuale in Svizzera non è previsto l'utilizzo di un vaccino contro la cosiddetta influenza pre-pandemica nell'uomo» ha spiegato Simon Ming, portavoce dell'Ufficio, a Nau.ch. Tuttavia, se dovessero verificarsi infezioni negli animali selvatici e di allevamento, verrebbero messe in campo le misure pianificate. Atte, leggiamo, a prevenire la trasmissione e a proteggere i gruppi professionali esposti. Ad esempio, i lavoratori nel settore dell'agricoltura o negli zoo. E ancora: «La Svizzera ha un contratto di prenotazione per un vaccino contro l'aviaria del produttore CSL Seqirus». Un vantaggio, poiché un contratto di prenotazione «assicura le capacità di produzione. In caso di pandemia, possiamo fornire rapidamente un vaccino adatto al ceppo influenzale in questione e proteggere la popolazione».

L'UFSP, al momento, raccomanda la vaccinazione antinfluenzale stagionale alle persone che hanno contatti professionali o regolari con pollame domestico o uccelli selvatici. L'obiettivo, fra le altre cose, è evitare una possibile infezione simultanea da influenza aviaria e influenza stagionale. In caso di pandemia da aviaria, per contro, un maggior numero di persone potrebbe essere vaccinato contro l'influenza. «In caso di pandemia, l'uso del vaccino antinfluenzale sarebbe prioritario per i gruppi a rischio» ha chiarito Ming.

In Finlandia, dicevamo, è possibile vaccinarsi volontariamente contro il virus dell'influenza aviaria H5N1. La vaccinazione è rivolta principalmente alle persone ad alto rischio di infezione. Ad esempio, i veterinari o i dipendenti degli allevamenti di uccelli e pellicce. I virus possono mutare in modo particolarmente rapido considerando che molti animali vivono insieme in uno spazio ristretto, come spiega la Bayerischer Rundfunk. Negli allevamenti di visoni, in particolare, i virus possono scambiarsi informazioni genetiche quando gli animali ingeriscono contemporaneamente virus aviari e umani. Ciò aumenta, di riflesso, la probabilità che emerga una variante del virus in grado di infettare efficacemente anche l'uomo.

Finora, in ogni caso, non c'è stata alcuna trasmissione documentata dell'influenza aviaria da uomo a uomo. Solo se, o quando, il virus svilupperà questa capacità, evidentemente, avrà il potenziale per diventare una vera e propria pandemia. A oggi, l'influenza aviaria può essere trasmessa dagli animali all'uomo solo se la dose di infezione è elevata. Finora si sono verificati solo pochi casi, ad esempio negli Stati Uniti o in Messico. Il virus H5N1 può causare una malattia simil-influenzale con decorso potenzialmente grave.