L’informazione cambia pelle

COMANO La linea bianca che scorre su cerchi, forme e sfondi in varie tonalità di azzurro non comparirà più sui nostri televisori. A partire dall’edizione del Quotidiano di lunedì sera, alle 19, tutti i notiziari siglati RSI cambiano pelle: dallo studio alla grafica, dalla regia alla redazione, l’azienda di Comano si appresta a quella che Reto Ceschi, responsabile del Dipartimento informazione, chiama «una piccola rivoluzione». Dettato dalla necessità di ottimizzare le risorse, il cambiamento trova la sua concretizzazione nei nuovi arredi e nella tecnologia di ultima generazione installati nello Studio2, che da oggi fungerà da quadro per le diverse trasmissioni dedicate all’attualità, ossia Il Quotidiano, TG, Meteo e Info notte, che finora andavano in onda da due diverse sale di registrazione.
Un rinnovo nel look e nel concetto
«La sfida - spiega Reto Ceschi mentre percorre in tutta la loro lunghezza i nuovi spazi - sta nel pensare alla diversità dei programmi di informazione nel medesimo contesto. Ognuna delle trasmissioni sarà caratterizzata da un’ambientazione differente, pur mantenendo il decoro e gli sfondi invariati». Saranno quindi principalmente luci e colori a mutare e dare identità alle emissioni, oltre alle diverse angolature di presa che le sei telecamere automatizzate consentono. Immutate invece, da una trasmissione all’altra, saranno le trame geometriche stagliate sulle pareti. Piatto forte, poi, del nuovo concetto di informazione sviluppato dalla RSI sono, da un lato, i tre schermi giganti che abitano tre delle quattro pareti dello studio, e, dall’altro, la dinamicità dei tavoli al centro della scena, che muovendosi su dei binari, possono essere spostati a seconda delle esigenze.
La trasformazione va però ben aldilà del rinnovo degli arredi e del risparmio finanziario consentito dall’unificazione di due studi e due regie: «Non si tratta solo di un cambio d’abito: elementi come quelli installati ci obbligano a ripensare le modalità con cui sono proposti i contenuti informativi e permettono di arricchirne la presentazione con titoli forti, infografiche, immagini, ma anche con dibattiti, ospiti, o momenti di analisi», aggiunge il responsabile del Dipartimento informazione, facendo notare che a livello redazionale la novità costringe a «pensare di più e comunicare di più per ottenere un’impaginazione efficace e sfruttare al meglio la tecnologia a disposizione. Il tutto mantenendo il rigore e la professionalità giornalistica già in campo».
Per la RSI, quello alle porte rappresenta un cambiamento senza precedenti. «Già in passato i nostri studi e la grafica hanno subìto modifiche stilistiche e nei decori. Oggi siamo però di fronte a un rinnovamento che impone una modalità di comunicazione del tutto differente da quella utilizzata finora: un grosso lavoro di squadra che ha coinvolto quattro redazioni contemporaneamente, oltre ai team di tecnici che operano in regia e lavorano per allestire lo studio, che in pochi minuti, ad esempio tra l’edizione del Quotidiano e quella del TG principale, deve essere reimpostato secondo le necessità del formato che andrà in onda», dice Ceschi. Un impegno per tutto il personale RSI che ruota intorno alle trasmissioni informative. «I lavori per la preparazione dello studio - racconta ancora il nostro interlocutore - sono iniziati l’estate scorsa e tutti, dai tecnici di regia ai redattori, hanno dovuto seguire formazioni per affrontare la novità».
«Non si poteva attendere oltre»
Come ogni cambiamento, anche quello che sarà portato nelle case ticinesi da questa sera sarà accompagnato dai giudizi dei telespettatori: «Siamo curiosi e attenti a quello che il pubblico avrà da dire», afferma Ceschi constatando che la modifica giunge dopo un decennio di stasi (il Quotidiano va infatti in onda con la stessa veste dal 2008, il TG dal 2009). «Non potevamo attendere oltre, il rinnovamento si impone per restare al passo con la tecnologia: l’obiettivo è di alzare costantemente l’asticella».
Le nuove modalità di declinazione delle trasmissioni informative della RSI rientrano d’altronde nell’ambito di un progetto, Info19, avallato nel 2017 da SSR-SRG che coinvolge tutti i canali dell’emittente: televisione, ma anche radio, web e social media. «Questo ci ha portati a lavorare in modo più connesso», dichiara Ceschi. «In quest’ottica, dal mese di maggio è attivo quello che chiamiamo Live Center, per il coordinamento di giornata, che consente di utilizzare al meglio le risorse a disposizione ed evitare doppioni tra i vari canali della RSI. Si liberano così forze che utilizziamo per raccontare storie che altri non riportano». Un aspetto che riporta inevitabilmente alla memoria il nuovo motto dell’azienda: «RSI, la tua storia».