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Lo chef Andres: «Non è solo un errore, il cibo non è un'arma di guerra»

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Ats
03.04.2024 16:05

Netanyahu «ha detto che 'questo accade in guerra', ma gli attacchi aerei sul nostro convoglio non sono stati solo uno sfortunato errore accaduto nella nebbia del conflitto: si tratta di un attacco diretto contro veicoli chiaramente segnalati i cui movimenti erano noti a l'Idf. Il cibo non è un'arma di guerra». È quanto sottolinea lo chef Jose Andres fondatore di World Center Kitchen, l'Ong per cui lavoravano i sette operatori umanitari uccisi ieri da un raid israeliano, spiegando che «il governo israeliano dovrebbe smettere di uccidere civili e operatori umanitari e iniziare il lungo viaggio verso la pace».

«Nelle peggiori condizioni, dopo il peggiore attacco terroristico della sua storia, è giunto il momento che il meglio di Israele appaia: dovrebbe aprire vie terrestri per l'introduzione di cibo e medicine», prosegue Andres in una conversazione con il media israeliano Ynet. «Conosciamo gli israeliani, nel loro cuore sanno che il cibo non è un'arma di guerra. Israele è migliore del modo in cui viene condotta questa guerra. È migliore che negare cibo e medicine ai civili», insiste lo chef.

«Sumi Francom, Damian Sobol, Jacob Flickinger, Saif ad-Din Issam Eyad Abotha, John Chapman, James Kirby e James Henderson - aggiunge citando i nomi delle sette vittime - hanno rischiato tutto per l'attività umana più elementare di tutte: condividere il nostro cibo con gli altri. Il loro lavoro si basava su una semplice convinzione: che il cibo è un diritto umano universale. Non chiediamo a quale religione appartieni. Ti chiediamo solo di quanti pasti hai bisogno», prosegue ricordando l'attività di Wck che a Gaza ha portato, finora, «più di 43 milioni di pasti e preparato cibi caldi in 68 cucine comunitarie dove i palestinesi danno da mangiare ai palestinesi».