"Lo stato civile non è un optional"

Il CF: "Questa indicazione è indispensabile nei rapporti con le autorità, nessuna privacy violata"
Red. Online
08.10.2014 11:50

BERNA - L'indicazione dello stato civile è indispensabile nei rapporti con le autorità e costituisce un'ingerenza ammissibile nella sfera privata. Lo afferma in un rapporto il Consiglio federale, aggiungendo che la questione è strettamente collegata all'attuale discussione sul diritto di famiglia e che anche numerosi accordi internazionali fanno riferimento allo stato civile.

Il Consiglio federale, nel rapporto redatto in risposta a un postulato, dice di comprendere le riserve che si possono avere contro l'indicazione dello stato civile in determinate procedure amministrative, ma la soppressione non risolverebbe il problema e potrebbe, anzi, aggravarlo.

Ad esempio, per potersi risposare un divorziato dovrebbe provare, presentando la sentenza di divorzio e l'attestazione di passaggio in giudicato, che un precedente matrimonio è stato validamente sciolto dal giudice.

I documenti dello stato civile, afferma ancora il governo, garantiscono una prova chiara e univoca di una relazione giuridicamente rilevante. Ciò è importante poiché in molti settori l'ordine giuridico prevede diritti e doveri diversi a seconda dello stato civile.

L'impiego degli stati civili ha in particolare permesso di sviluppare un sistema sicuro e affidabile nel diritto delle assicurazioni sociali e nel diritto di famiglia.

Il rapporto rileva inoltre che l'indicazione non viola la sfera privata e ha un ruolo importante anche sul piano internazionale: gli stati civili, con l'eccezione dell'unione domestica registrata, sono impiegati in modo uniforme su scala mondiale e garantiscono lo scambio rapido e sicuro di informazioni.