Mendrisio

L'oro blu costerà di più, ma i conti restano sott'acqua

Tariffe su di 20 centesimi l'anno prossimo - Servirà a contenere il disavanzo del Settore acqua potabile delle AIM, che dovrebbe chiudere a -204 mila franchi
© CdT/Archivio
Giuliano Gasperi
31.12.2024 06:00

L’acqua di Mendrisio dà i numeri. Niente paura: la sua qualità resta ineccepibile. Parliamo di numeri veri e propri: quelli del Preventivo delle AIM, che conferma per l’anno prossimo un aumento delle tariffe dell’oro blu. Costerà venti centesimi in più al metro cubo, passando da 1,40 a 1,60 per la fornitura standard. Non basterà per ottenere il pareggio nel settore specifico dell’acqua potabile, che dovrebbe chiudere con un deficit di 204 mila franchi, ma senza rincaro il passivo sarebbe stato ancora più pesante, attorno al mezzo milione. Questo perché nel 2025 dovrebbero esserci più costi e meno ricavi. Cominciamo dai costi, che secondo le previsioni saliranno di 160 mila franchi. Per esempio a causa del fatto che l’energia, in particolare quella necessaria al pompaggio dell’acqua, sarà più cara. Lo saranno, per via dell’inflazione, anche le prestazioni delle ditte esterne, senza dimenticare il carovita da riconoscere al personale. Il Municipio ricorda poi gli «importanti investimenti fatti e ancora da fare» sulla rete di distribuzione. Un esempio: «Per il periodo 2025-27 sono previsti ancora costi per 9 milioni a carico delle AIM in relazione all’acquedotto» in riva al lago. Si ricorda inoltre il progetto per il collegamento Rancate-Besazio e Serbatoio Barozzo che, al termine dei lavori, permetterà di poter approvvigionare dal basso, in caso di necessità, i quartieri della montagna tramite un sistema di pompaggio di acqua potabile.

Bravi comunque

Passiamo ai ricavi, soprattutto a quelli derivanti dal consumo d’acqua. «Alla luce dell’evoluzione degli ultimi due anni – leggiamo sul Preventivo dell’azienda – la stima è stata ridotta prudenzialmente a 1,8 milioni di metri cubi, con un minor incasso di circa 150 mila franchi». Di questi, ottantamila saranno recuperati grazie alla fatturazione di circa 50 mila metri cubi consumati dagli stabili comunali, che finora aprivano i rubinetti gratis. Cambia poco comunque: in questo caso la Città mette soldi in una tasca togliendoli dall’altra. Lo stesso principio, anche se in modo meno diretto, vale per l’aumento delle tariffe che servirà a ridurre il deficit dell’azienda, che è di proprietà pubblica. Il rincaro ha comunque fatto discutere quando si è trattato di approvare in Consiglio comunale il Preventivo delle AIM, passato con 40 voti favorevoli e 14 contrari. La particolarità del caso è che la diminuzione dei consumi d’acqua a Mendrisio, dovuta probabilmente a un comportamento più responsabile da parte degli utenti che era stato caldeggiato dalle autorità duranti i periodi di siccità degli anni scorsi, non è stato premiato finanziariamente: anziché un risparmio – come avviene ad esempio con i rifiuti: più sei «sostenibile», meno paghi – i clienti si sono trovati di fronte a un rincaro. Commentando il bilancio, l’Esecutivo fa sapere che un incremento di ulteriori 10 centesimi al metro cubo avrebbe portato la Sezione acqua potabile delle AIM a un sostanziale pareggio, ma che per l’anno prossimo è stata scelta un’altra via: assorbire la perdita attraverso il capitale proprio, che al 31 dicembre 2023 ammontava a 2,2 milioni, e mettere in atto possibili misure di risparmio, «ad esempio la riduzione dei costi dell’energia elettrica – che alimenta i già citati sistemi di pompaggio – tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici». Anche perché gli stessi costi dell’energia, nel 2025, per quanto riguarda la Sezione acqua potabile, dovrebbero ammontare a 480 mila franchi contro i circa 360 mila dell’ultimo esercizio chiuso.

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