Luce verde alla nuova legge delle scuole dell’obbligo

Il Consiglio di Stato ha licenziato oggi il messaggio che prevede l’adozione della nuova Legge delle scuole dell’obbligo, la quale prenderà il posto della Legge sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare del 1996 e della Legge sulla scuola media del 1974.
Una sola legge
Il progetto di dotare il Cantone Ticino di una sola legge sull’intero comparto delle scuole dell’obbligo è la conclusione di un processo iniziato alcuni anni or sono con l’adozione da parte di numerosi Cantoni, tra cui il nostro, dell’Accordo intercantonale sull’armonizzazione della scuola obbligatoria del 14 giugno 2007 (concordato HarmoS). Con questo atto intercantonale sono state infatti gettate le basi giuridiche per una considerazione unitaria del segmento obbligatorio della scuola, indipendentemente dai diversi profili dei vari ordini scolastici (in Ticino la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola media) e dalle competenze amministrative inerenti a questi ordini (scuole comunali e/o scuole cantonali). Il processo è poi continuato con l’adozione del nuovo Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese (2015), parallelamente all’adozione negli altri Cantoni svizzeri del Lehrplan 21 (Svizzera tedesca) e del Plan d’études romand (Romandia).
Sul piano dell’organizzazione scolastica, l’avvio della fase sperimentale della riforma della scuola dell’obbligo denominata “La scuola che verrà” ha subito una battuta d’arresto con il voto negativo del 23 settembre 2018. Malgrado il blocco della menzionata sperimentazione, sulla scorta dell’adozione il 23 settembre 2020 del messaggio n. 7704 da parte del Gran Consiglio, nell’anno scolastico 2020/2021 sono entrate in funzione alcune nuove ore di laboratorio (insegnamento per mezze classi) nel primo biennio di scuola media, mentre dall’anno scolastico 2021/2022 viene applicata la riduzione del numero massimo di allievi alla scuola media da 25 a 22 ed è partita l’introduzione dei docenti di appoggio obbligatori alla scuola elementare (nelle monoclassi con più di 22 allievi, nelle biclassi con più di 20 allievi e nelle altre pluriclassi) e alla scuola dell’infanzia (nelle classi con oltre 20 allievi).
Sui livelli, si attende la sperimentazione
La nuova Legge delle scuole dell’obbligo riprende in larga parte testi già esistenti, li sistematizza in un contesto unico e conferisce alla scolarizzazione obbligatoria un’unitarietà de jure che di fatto il nostro Cantone già conosce. Contestualmente vengono recepiti nella nuova legge i principi definiti nel quadro del progetto di riordino delle competenze Cantone/comuni “Ticino 2020”, che per gli ambiti che non toccano la scuola saranno affrontati in altri messaggi governativi. Parallelamente a questo riordino giuridico, che risponde anche a sollecitazioni inerenti alla riduzione normativa più volte avanzate dal Gran Consiglio, vengono recepiti nel progetto qui proposto alcuni cambiamenti di ordine pedagogico ed organizzativo per i quali è necessaria una specifica base legale.
Si tratta:
- della definizione dei requisiti per i direttori e vicedirettori degli istituti comunali;
- del riconoscimento dei docenti speciali oggi non riconosciuti alla scuola elementare (docente di educazione fisica, docente di educazione musicale);
- del riconoscimento legale definitivo delle unità scolastiche differenziate;
- del riconoscimento legale definitivo delle sezioni di primo ciclo (oggi definite “classi HarmoS);
- della modifica delle norme sulla dimensione delle sedi di scuola media;
- dell’impostazione legale del progetto di superamento dei corsi attitudinali e di base nel secondo biennio di scuola media.
Per quanto riguarda l’ultimo punto, le discussioni sul modello definitivo dell’organizzazione dell’insegnamento da adottare nel secondo biennio di scuola media in sostituzione del sistema dei corsi attitudinali e di base continueranno anche durante l’iter di adozione della legge oggi approvata, poiché parallelamente sarà in corso la sperimentazione autorizzata dal Gran Consiglio. Tutte le valutazioni e le decisioni saranno rinviate al momento della conclusione della sperimentazione. La nuova legge non si addentra nei dettagli organizzativi, che vanno lasciati alle norme di regolamento, ma non prevede più la differenziazione strutturale tipica della scuola media odierna e al momento della licenza finale contempla una sola nota in matematica e tedesco. L’adozione definitiva delle nuove norme inerenti al secondo biennio di scuola media potrà avvenire tenendo conto dei risultati della sperimentazione in corso, perché in ogni caso la nuova Legge delle scuole dell’obbligo non entrerà in vigore prima dell’anno scolastico 2025/2026.
Dopo l’adozione del concordato HarmoS, dopo le riforme inerenti alla formazione di base e alla formazione continua dei docenti, dopo l’adozione del nuovo piano di studio e la loro implementazione, dopo il blocco del progetto “La scuola che verrà” e l’adozione della riforma scolastica (messaggio n. 7704), dopo l’avvio della sperimentazione sul superamento dei corsi attitudinali e di base, «il progetto di legge approvato oggi permetterà al nostro Cantone di poter disporre di una base giuridica rivista, unitaria e completa inerente alle scuole obbligatorie», scrive il Consiglio di Stato.