L'UDC chiede «più trasparenza sui conti pubblici»

«Si fa un gran parlare di risanamento, di conti pubblici in squilibrio e di debiti in crescita. Si aprono dubbi e conclusioni affrettate sull’impiego dei mezzi pubblici, si sospetta che tutto ciò che lo Stato fa costa troppo, che ci sono sprechi e via dicendo». È questa la premessa della mozione depositata oggi dall'UDC (primo firmatario Sergio Morisoli) che chiede di «generare la cultura della parsimonia attraverso l’informazione», a politici, funzionari, cittadini e allievi. L'obiettivo è ottenere più trasparenza sui costi dei beni pubblici.
L’UDC chiede al Consiglio di Stato di affiggere delle «etichette» su alcune opere pubbliche (come edifici, rotonde, ...) con i costi totali e i valori delle opere appaltate. Lo stesso vale per alcuni luoghi e oggetti importanti nelle scuole, per sensibilizzare gli allievi. E, a scuola, durante le lezioni di Civica, i democentristi propongono di «insegnare la sensibilità per la spesa statale». «Anche i servizi dello Stato hanno un costo e un prezzo, anche le sue infrastrutture hanno un costo e un prezzo, solo che il cittadino consumatore di prestazioni pubbliche non lo sa, non può saperlo o non si rende conto che è così – si legge nel testo della mozione –, perché semplicemente non sa dove leggere il costo e il prezzo».