Lugano Airport: dove è rimasto il fattore umano

Anche se in attesa di una serie di nuovi importanti elementi di giudizio, negli ultimi mesi la questione legata al futuro dell’aeroporto di LuganoAgno ha suscitato un grande dibattito. Eppure, oggi a ridosso delle elezioni cantonali, su questa vicenda assistiamo a un singolare silenzio proprio da parte degli attori di area socialista. Guardando alle polemiche del passato e avendo io stessa spesso frequentato l’aeroporto per la mia formazione aeronautica, mi rendo conto mio malgrado di quanto sia attualmente assente nel dibattito il tema dell’importantissimo capitale umano coinvolto nell’attività di Lugano Airport. Escluso il notevole indotto, sono oltre duecento le persone che lavorano ad Agno. Una cifra che comprende l’ottantina di dipendenti della società che gestisce lo scalo, società controllata dalla Città di Lugano e dal Cantone. Evidentemente, una chiusura o un pesante ridimensionamento delle attività comporterebbe l’inevitabile perdita di numerosi posti di lavoro. Riguardo a quest’ultimo aspetto, siamo in attesa delle conclusioni dello studio dell’Università di San Gallo. Eppure, tra i vari esponenti politici, c’è chi già prende posizione e mette in dubbio i risultati delle analisi commissionate. È particolarmente fastidioso, ai miei occhi, vedere che chi dovrebbe, per cultura e definizione, difendere gli interessi dei lavoratori, di queste persone non se ne è mai occupato, salvo intervenire quando in ballo vi erano delle trattative per il rinnovo dei vari CCL o quando si trattava di contestare l’operato della direzione. Non mi risulta infatti che le organizzazioni preposte abbiano chiaramente chiesto il mantenimento di questi posti di lavoro. Grandi e spettacolari mobilitazioni sono invece state indette in difesa delle Officine di Bellinzona così come per la Navigazione del Lago Maggiore, cui proprio una delegazione di Lugano Airport ha portato il suo sostegno. Mi chiedo: perché queste differenze di trattamento? Ma vi è un altro fattore da non sottovalutare. L’aeroporto di Lugano-Agno esiste da 80 anni, i voli di linea vengono operati da quasi 40: un’evoluzione che ha permesso di creare competenze in diversi settori. Si va dalla formazione aeronautica all’assistenza dei voli di linea e privati, dall’officina meccanica al controllo del traffico aereo, fino alle strutture per il cargo. Figure professionali che i contrari vorrebbero di fatto cancellare. Uno studio della Boeing sostiene che su scala mondiale, e per un terzo in Europa, entro il 2036 mancheranno 135.000 piloti di linea e ci saranno da formare 132.000 meccanici. Ritengo che la scuola di volo Avilù SA (anch’essa di proprietà della Città di Lugano) pur essendo da anni una Flying Training Organisation (FTO) che forma anche piloti di linea, potrebbe essere ulteriormente potenziata diventando un centro europeo di formazione aeronautica. Naturalmente bisognerebbe investire nelle infrastrutture e nei servizi paralleli. L’esempio ci viene dalla società italiana basata nello scalo di Valbrembo in provincia di Bergamo, che in pochi anni e grazie anche a contratti con linee aeree e scuole specialistiche, è diventata una FTO, ovvero un’entità capace di formare molti giovani piloti. La chiusura «sic e simpliciter» dell’aeroporto luganese non penso che sia all’ordine del giorno, però trovo inaccettabile che si possano prendere oggi delle decisioni radicali sul futuro occupazionale di così tante persone la cui professionalità costituisce un grande capitale umano per la regione. Chiedo allora un trattamento adeguato, anche per loro che ogni giorno s’impegnano affinché questa struttura vitale per l’economia e il turismo ticinese funzioni a dovere. Già, anche per il turismo. Viste le ultime polemiche, forse una riflessione sull’aeroporto di Agno s’impone, perché da sempre lo scalo luganese genera un importante «incoming» di passeggeri rappresentanti una fascia medio-alta, che in assoluto può migliorare la situazione di difficoltà del settore in Ticino. Ma bisogna esserne convinti tutti assieme, economia, politica e partner sociali!