Lugano, "Non rimuovete le sculture"

Artisti di spicco contrari allo spostamento delle opere collocate da decenni nel giardino Belvedere davanti al LAC - Marco Franciolli: "Nulla di definitivo, è un progetto in divenire", LE FOTO
(fotogonnella)
Red. Online
08.07.2015 18:24

LUGANO - Là dove c'era l'arte ora c'è... solo il verde. Quello del giardino Belvedere antistante il LAC, da cui sono state rimosse le sculture che vi soggiornavano da decenni e quello della rabbia di un gruppo di artisti e nomi di spicco del mondo culturale, che criticano la mossa della Città. Il progetto contestato è quello che prevede la trasformazione del giardino Belvedere «in un grande prato urbano in cui sarà possibile sostare per rilassarsi e rinfrescarsi godendo della vista del golfo» come spiegava un comunicato del Municipio qualche settimana fa. I lavori sono cominciati e la maggior parte delle sculture presenti sono state rimosse per essere - sempre secondo il comunicato - ricollocate in seguito in altre aree della città, comprese le zone periferiche e i nuovi quartieri.

«Il gruppo di sculture abitava in questo luogo da quarant'anni e avrebbe potuto costituire uno straordinario triangolo di espressioni artistiche collegato con il Museo LAC e la Collezione Olgiati» si legge in una petizione firmata da una ventina di artisti e intellettuali (tra cui alcuni autori delle sculture esposte): Selim Abdullah, Carlo Agliati, Nag Arnoldi, Paolo Bellini, Ottavio Besomi, Mario Botta, Pierre Casè, Flavio Cometta, Claudia Esposito Bernasconi e Claudio Bernasconi, Francesca Gemnetti, Giovanni Fontana, Mario Matasci, Giorgio Noseda, Ulrica Pacchin, Licurgo e Marta Pedroli, Fernando Pedrolini, Claudio Pellegrini, Sara Pellegrini, Fabio Pusterla, Antonio Rossi, Tarcisio Trenta, Petra Weiss. Le opere, ricordano, sono state acquistate o donate dagli artisti alla Città e collocate «secondo chiari criteri tutt'altro che sparsi, ma bensì rispondenti a una volontà di documentare e – insieme – di far colloquiare espressioni e tendenze della Scultura». Ora, proseguono, «pensiamo che sia una grande perdita smantellare e disperdere questa vitale esperienza artistica». La presenza dell'itinerario di sculture sul lungolago «non può che invitare ad ammirarle in una continuità con la piazza del nuovo centro culturale e la metterà in comunicazione con il lago». I firmatari invitano quindi il Municipio a «far ripristinare la situazione preesistente [...] e perché no? completare il progetto integrandolo con altre nuove opere significative».

«È ancora un progetto in divenire, in cui molti aspetti non sono stati definiti - replica Marco Franciolli, direttore del Museo d'Arte di Lugano, spiegando che a seguito della sistemazione di molte aiuole e giardini nell'ambito del progetto «Lugano al verde» (curato dal Dicastero servizi urbani, DSU), in collaborazione con il Dicastero attività culturali si è decisa la rimozione provvisoria di alcune sculture: oltre a quelle del Belvedere anche una di Nag Airoldi davanti al Casinò. «Visto il riordino degli spazi verdi, abbiamo iniziato a studiare un progetto di base con l'obiettivo di valorizzare al meglio le opere e le aree in cui saranno collocate». Una volta sistemato il verde, l'intenzione è di coinvolgere gli artisti per discutere la collocazione delle opere.