L'analisi

Lugano, parla coach Mitell: «Siamo felici di regalare un po’ di gioia ed emozioni ai tifosi»

Il coach dei bianconeri si gode il 3-0 sul Rapperswil ma avverte: «Non mi stancherò mai di ripeterlo, dobbiamo rimanere umili e continuare a lavorare sodo»
©Pablo Gianinazzi
Flavio Viglezio
25.10.2025 23:00

Squadra che vince non si cambia. O quasi. Reduce da tre successi consecutivi contro Losanna, Zurigo e Berna, il Lugano andava in cerca del poker affrontando il Rapperswil alla Cornèr Arena. Con la stessa composizione delle linee delle ultime partite, appunto. Tomas Mitell un cambio però l’ha fatto: ha concesso un turno di riposo a Schlegel e ha ripresentato tra i pali Joren van Pottelberghe. Ha bisogno di giocare, l’ex estremo difensore del Bienne, per ritrovare le migliori sensazioni. La mossa ha portato i frutti sperati: l’estremo difensore ha disputato una prestazione estremamente solida e si è guadagnato un meritatissimo shootout. Tutt’altro che scontato, al cospetto di una formazione veloce e temibile come il Rapperswil. Che non è però riuscito a contenere la verve di un Lugano sempre più convincente, vittorioso infine per 3-0. «Loro - spiega coach Tomas Mitell - sono un’ottima squadra, molto veloce. Non è un caso se si trovano al secondo posto della classifica. Ritengo però che abbiamo meritato il nostro successo e sono felice per alcuni miei giocatori: penso per esempio proprio a van Pottelberghe, a Perlini - in gol anche questa sera dopo la rete a Berna - o a Dahlström, che si è inventato una rete da attaccante vero (sorride, NdR). Tutte queste cose contribuiscono a rinforzare l’unità del gruppo e siamo felici di regalare un po’ di gioia ed emozioni ai nostri tifosi». In effetti la Cornèr Arena si è spellata le mani dagli applausi, al cospetto di un Lugano che non finisce più di sorprendere. In positivo, ovviamente. E che si prepara al secondo derby stagionale con il serbatoio pieno di certezze e di fiducia. Un Lugano solido, concreto e a tratti anche spettacolare.

Ritmo indiavolato

La sfida è iniziata a mille all’ora, ad un ritmo davvero indiavolato per merito di due squadre che non hanno per nulla voluto un periodo di studio reciproco. Il Rapperswil ha spinto molto, ma il Lugano è progressivamente cresciuto andando a trovare il vantaggio con Perlini - al suo secondo centro di fila - dopo una grande azione personale di Jiri Sekac. Sì, è cresciuto il Lugano, che nel periodo centrale ha fatto vedere i sorci verdi al Rapperswil. Decisi, veloci, sempre al posto giusto al momento giusto, i bianconeri hanno allungato. Dapprima con una deviazione di Dahlström - partito all’arrembaggio come neanche un pirata dei Caraibi - e poi con un gran tiro di Sekac, perfettamente servito da Perlini. Insomma, un Lugano da lustrarsi gli occhi. Un Lugano che in seguito, nel terzo tempo, si è limitato a controllare la situazione. «Forse - chiosa Mitell - siamo stati un po’ troppo passivi. Ma d’altra parte abbiamo giocato un’ottima partita per 40 minuti e il risultato a nostro favore avrebbe potuto essere anche maggiore. Ma va benissimo così. Non mi stancherò mai di ripeterlo: dobbiamo rimanere umili e continuare a lavorare sodo. Questo è un campionato difficile».

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