Lugano, parla Croci-Torti: «Sono mancate le energie nel finale»

A ridosso del fischio d’inizio è stato il reparto marketing del club a stuzzicare il pubblico. Come? Mettendo in vendita delle mistery box contenenti diversi prodotti bianconeri a sorpresa. Al termine del match, invece, ci ha provato lo speaker di Cornaredo, parlando di «pareggio preziosissimo». Un palliativo il primo, uno specchietto per le allodole il secondo, a fronte di un match povero di contenuti ed emozioni. No, il Lugano non è riuscito a dare seguito all’esaltante successo di San Gallo. Al cospetto del Grasshopper è finita zero a zero. A prendersi la scena, insomma, sono stati freddo e noia.
L'infortunio di Cimignani
La formazione di Mattia Croci-Torti non ha dunque approfittato delle frenate di San Gallo e Zurigo. E le ragioni sono molteplici. «L’approccio all’incontro, a mio avviso, è stato buono» osserva il Crus. «L’uscita di Cimignani per infortunio ha però cambiato il volto della squadra» aggiunge il tecnico, riferendosi alla distorsione alla caviglia rimediata dall’esterno francese dopo nemmeno venti minuti. Già orfano degli squalificati Vladi e Sabbatini e di diversi pezzi da novanta, il Lugano ha così dovuto reinventarsi una volta di più. Espinoza, di base, avrebbe avuto 30 minuti della gambe» indica per esempio Croci-Torti. Mahou, inserito al fianco di Celar, non ha invece convinto nei gesti e nell’interpretazione di una posizione non sua. «Il GC si è guardato bene dal fare pressing, e così Hicham non ha trovato la profondità e gli spazi tanto amati» spiega il mister. Al netto di una buona tenuta difensiva, tutti i bianconeri hanno in realtà faticato a scovare la giusta soluzione per scardinare la roccaforte costruita da Bruno Berner. «Ci ho provato a mia volta, cambiando modulo e interpreti, e più volte» indica Croci-Torti, che nella ripresa è tornato ad affidarsi a Steffen. Non ha funzionato. «Anche perché sono mancate la qualità di cui, invero, disponiamo e le energie nel finale » evidenzia sempre l’allenatore.
Era mano?
L’unico sussulto del match, dunque, lo si è vissuto alla mezz’ora. Quando Celar ha infilato alle spalle di Hammel. Un presunto tocco di mano, tuttavia, ha vanificato la rete. «Le immagini non sono chiare e mi spiace che la decisione sia stata presa dal guardalinee e non dall’arbitro» si limita a dire il Crus. Nella mistery box consegnata ai tifosi bianconeri non sono quindi state trovate le cose più importanti: il gol e altri tre, preziosi punti. Per allontanarsi dalla fatidica riga di metà classica e lanciarsi con decisione all’inseguimento del terzo posto.