Lugano-Roma, solo andata: che brutta fine, caro San Siro

San Siro è ufficialmente di Inter e Milan. Il 5 novembre è stato siglato l’atto di vendita con il Comune di Milano per l’acquisto della Grande Funzione Urbana San Siro, comprensiva dello stadio Meazza e dell’area circostante.
«Ufficialmente è stato venduto
a Milan e Inter per 197 milioni di euro a rate, quindi al rogito è stata
saldata la prima rata consistente. E poi anche il Comune di Milano parteciperà
con 22 milioni. Questo vuol dire che nel giro di un anno, un anno e mezzo, due
anni esagerando, San Siro, la scala del calcio, il Meazza, il teatro di
grandissimo prestigio non ci sarà più. Verrà abbattuto, sarà un cimelio, solo un pezzettino
verrà lasciato lì a futura memoria».
La fine di un capitolo di storia...
«Io lo trovo aberrante dal punto di vista storico e
architettonico, lo trovo aberrante anche dal punto di vista economico. Perché
197 milioni di euro per uno stadio, in quell'area a Milano, oggi sono prezzi
insensati. Basti pensare che un trilocale in centro a Milano costa all'incirca
1 milione di euro. Oggi i giornali fanno già le previsioni sui futuri incassi di Milan e Inter - detenute da due fondi americani -: nel giro di pochissimi anni, quindi dal 2032, le due società
avranno un boom di ricavi per i musei, le attività commerciali, i biglietti
dello stadio, gli eventi e tutto quello che poi ruota attorno a loro. E in pochissimo tempo, quindi rientreranno
dall'investimento. Chiediamoci perché questo investimento debba riguardare solo
due squadre e non porti nulla al Comune - che, anzi, partecipa alla spesa - e quindi alla collettività, ai milanesi, agli italiani, a tutti coloro che in questi anni hanno frequentato il Meazza».
Ci guadagnano (solo) i due fondi, insomma.
«È un regalo ai
fondi. Il paradosso, secondo me, è che noi mostreremo questo stadio al mondo tra due mesi e mezzo più o meno, perché lì si celebrerà l'apertura dei
Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026. Tutto il mondo vedrà questo
stadio come simbolo dell'Italia che organizza i Giochi. E poi che cosa facciamo? Il biglietto da visita dell'Italia verrà abbattuto. È incredibile che ciò
accada! E, soprattutto, il Comitato Esecutivo UEFA ha nominato Italia (e Turchia) per organizzare UEFA EURO 2032. E agli Europei del 2032 lo stadio di Milano potrebbe esserci se tutto va
liscio, ma potrebbe anche non esserci. E ci sono già speculazioni a
livello politico e geopolitico, con i russi che scrivono di essere »pronti a subentrare all'Italia« qualora l'Italia restasse indietro con gli stadi, non
solo a Milano».
Ma il nuovo Meazza sarà effettivamente pronto per EURO 2032?
«Dovrebbe essere pronto secondo il cronoprogramma, ma in Italia cronoprogrammi sono abbastanza aleatori. Può succedere qualsiasi
cosa, basta saltare un semestre sull'abbattimento, sulla costruzione, sulle
autorizzazioni e si arriva lunghi. Milano potrebbe non partecipare agli Europei. Sarebbe gravissimo, ma queste cose possono succedere. I Giochi olimpici di
Milano Cortina 2026 tornano a essere un esempio per l'Italia e per il mondo di
come organizzare un evento planetario senza utilizzare soldi pubblici».
È andata davvero così?
«Alla fine anche per questo evento ci sono più soldi pubblici che soldi privati provenienti da sponsor o quant'altro. Sarà tutto bellissimo: le gare, le medaglia, i brindisi, le foto. Ma all'Italia non resterà nulla se
non altre spese e altri debiti. E tanti cantieri (non finiti)».

