Finanze

Lugano s'intasca dodici milioni

Consuntivo 2022 migliore delle attese, soprattutto grazie alle sopravvenienze fiscali
©Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
27.04.2023 17:03

Quella sul Consuntivo della Città è stata la prima conferenza stampa trasmessa in formato digitale dalla sala audiovisiva del Palacongressi. Digitale e anche un po’ cinematografico, fra luci, suoni, immagini di Lugano che scorrevano sullo schermo gigante e il sindaco Michele Foletti in versione anchorman: il tutto diffuso via streaming sul canale YouTube del Comune. Ma veniamo ai numeri, che sono quasi tutti positivi. L’anno passato si è chiuso con un avanzo di 12,7 milioni di franchi, mentre il preventivo ipotizzava un deficit di 24,2 milioni. Previsioni fosche, o prudenti, e risultati splendenti: un film già visto (l’ultimo, un colossal, lo ha proiettato il Cantone, registrando una differenza di quasi 140 milioni fra preventivo e consuntivo). «L’avanzo del 2022 – spiega il sindaco – migliora in modo importante il grado di autofinanziamento – cioè la capacità di far fronte agli investimenti con mezzi propri – che è salito al 79,2%. E questo ci permette di tenere sotto controllo l’indebitamento». Che comunque è ancora relativamente alto, con 856 milioni di debiti a lungo termine e 65 milioni a breve termine e un aumento complessivo di 15 milioni rispetto al 2021. Foletti lo sa bene, «ma va ricordato che Lugano ha un ingente patrimonio immobiliare a cui potrebbe far capo, tramite delle vendite, in caso di necessità».

Tornando al buon risultato del 2022, a renderlo tale hanno contribuito soprattutto le sopravvenienze d’imposta degli anni precedenti, con un 27,2 milioni in più rispetto alle attese. Quasi cinque milioni in più, invece, sono arrivate dalle imposte suppletorie, che comprendono ancora alcune entrate generate dalle autodenunce dei contribuenti che avevano approfittato dell’ultima amnistia fiscale federale. Restando in tema, qualche milione nei prossimi anni Lugano fa conto di perderlo a causa dell’operazione UBS-Credit Suisse, anche se Foletti non è troppo preoccupato. «È già da qualche anno che Credit Suisse, a causa delle multe e dei suoi risultati, non paga imposte alla Città. Solo quelle immobiliari. Ci aspettiamo tuttavia una diminuzione del gettito da parte di UBS, che sarà confrontata con i costi di questa operazione», che sia un assorbimento di Credit Suisse, il suo smembramento o la creazione di una nuova banca. «Credo comunque che la minore entrata sarà sopportabile per la Città. Il grosso punto interrogativo riguarda più che altro i posti di lavoro».