Camere

Lumache considerate animali da fattoria

Passa al Nazionale la mozione di Bruno Storni per riconoscere l’allevamento di chiocciole quale attività agricola «C’è un potenziale notevole» – Il Consiglio federale era contrario, ma ora si riserva di proporre una modifica di legge
Giovanni Galli
14.09.2023 06:00

 Il deputato del PLR Christian Wasserfallen (BE) ha scritto su Facebook che dopo questa votazione il Parlamento si sarebbe potuto finalmente dedicare a temi importanti per la Svizzera. Sta di fatto che il Nazionale ha approvato un (altro) atto parlamentare di Bruno Storni (PS). La richiesta: riconoscere l’elicicoltura (allevamento di chiocciole) quale attività agricola. Due le ragioni alla base della richiesta, accolta dal «plenum » con 136 voti favorevoli contro 31 contrari, e presentata alla fine del 2021, dopo la segnalazione di un caso in Ticino nel quale era stata negata la licenza edilizia per un piccolo allevamento in zona agricola come attività accessoria. Innanzitutto, perché l’allevamento delle chiocciole è un ramo dell’attività agricola che si sta sviluppando nel mondo ma in Svizzera non è permesso in zona agricola. La legge impedisce il rilascio di permessi di costruzione per l’allevamento di questi animali. In secondo luogo perché, stando a Storni, «il potenziale di questa nuova filiera agricola definita pulita ed ecologicamente sostenibile è notevole». In Italia, nel giro di cinque anni, gli allevamenti sono triplicati, dando lavoro a più di 9 mila persone e garantendo un aumento di fatturato di 350 milioni di euro. Il consumo, a detta del deputato locarnese, è tradizionale in diverse regioni svizzere, in particolare in Ticino, per cui l’attuale esclusione dalla lista degli animali allevabili per conseguire un reddito pare ingiustificata. Inoltre, dal profilo dell’impatto sull’ambiente l’allevamento non è considerato problematico perché non necessita di strutture pesanti.

Il Consiglio federale, tuttavia, ha ribadito la sua contrarietà. «Ciò che viene prodotto in un’azienda agricola non è automaticamente un prodotto agricolo», ha replicato il «ministro » dell’Economia Guy Parmelin. Con la politica agricola dal 2022 (PA22+), alcune misure della legge si applicano ora anche ai prodotti dell’acquacoltura, come pesci, granchi e molluschi, alghe, insetti e altri organismi viventi come le lumache. In futuro, l’allevamento di lumache potrà beneficiare anche di misure di miglioramento strutturale e di misure come la promozione delle vendite. Tuttavia, le lumache non sono animali agricoli. Parmelin ha ribadito che in caso di voto affermativo in aula il Governo è disposto a proporre all’altra Camera una modifica della mozione per consentire il rilascio dell’autorizzazione per i piccoli impianti nelle aziende agricole.