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«L'unica via d'uscita alla crisi del Kosovo è una soluzione di compromesso»

Vucic: ««Non vi può essere una soluzione unilaterale per la quale gli albanesi (del Kosovo) ottengono tutto e i serbi perdono tutto; nessuno è sciocco in Serbia»
© KEYSTONE (AP Photo/Darko Vojinovic)
Ats
09.06.2024 14:02

L'unica via d'uscita alla crisi del Kosovo è una soluzione di compromesso, poichè è inaccettabile che una parte ottenga tutto e l'altra niente: lo ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic in un'intervista alla rubrica quotidiana su Youtube Weltwoche Daily del settimanale Weltwoche, ripresa in parte dai media a Belgrado.

«Non vi può essere una soluzione unilaterale per la quale gli albanesi (del Kosovo) ottengono tutto e i serbi perdono tutto. Nessuno è sciocco in Serbia. Sappiamo quanto la situazione sia difficile, ma per questo insistiamo su una soluzione di compromesso», ha affermato Vucic, secondo il quale è la dirigenza di Pristina che non rispetta gli accordi e gli impegni già assunti.

Al momento il negoziato è fermo, nonostante Belgrado sia sempre pronta al dialogo: «Eravamo vicini a una soluzione di compromesso, ma loro (la dirigenza kosovara albanese, ndr) non l'hanno voluta. Ora siamo lontani da un compromesso, e perfino non ci parliamo fra di noi, nonostante noi siamo disposti a farlo», ha sottolineato il presidente serbo, che ha puntato il dito contro Pristina soprattutto per il suo fermo 'no' alla creazione della Comunità delle municipalità a maggioranza serba in Kosovo, prevista dall'importante accordo del 2013 nel dialogo facilitato dalla Ue.

Vucic ha condannato quelli che ha definito i doppi standard dell'Occidente, ha ribadito le critiche alla risoluzione sul genocidio di Srebrenica adottata all'Onu. ha difeso gli stretti rapporti con la Cina e sull'Ucraina ha criticato i discorsi - a suo dire retorici e ipocriti - sul desiderio di pace. «Quando si vuole la pace non è difficile guardare ai problemi, ma quando si è difronte ad una narrazione e ad una retorica che quotidianamente peggiorano la situazione, allora tutto è differente», ha osservato Vucic, per il quale se le grandi potenze non faranno nulla nel breve periodo, si andrà verso una vera catastrofe.

«Tutti parlano solo di guerra e nessuno di pace, come se 'pace' fosse un termine ormai proibito», ha detto il presidente riferendosi alla guerra in Ucraina: «in un vero negoziato è necessario avere al tavolo anche l'altra parte (la Russia, ndr). E il via libera dell'Occidente all'uso delle sue armi da parte di Kiev per colpire obiettivi in territorio russo è destinato solo a peggiorare la situazione».