L'UNIGE prende posizione sul conflitto a Gaza

L'Università di Ginevra (UNIGE) - conclusa la protesta che per quasi una settimana ha visto una cinquantina di manifestanti occupare l'edificio UniMail - ha preso posizione sulla guerra in corso a Gaza tra Israele e il movimento islamista Hamas. Nel documento di posizione vengono ribaditi i principi che guidano la sua azione: i vari punti sono stati negoziati all'interno di un comitato scientifico istituito dal rettorato per studiare il ruolo delle università nel dibattito pubblico.
In una nota diffusa oggi, l'ateneo esprime la propria solidarietà alla comunità accademica di Gaza, alle vittime civili del conflitto e agli ostaggi e alle loro famiglie. L'UNIGE si impegna inoltre a garantire la trasparenza degli accordi di collaborazione e dei partenariati sottoscritti con università straniere e a rafforzare i controlli etici e deontologici.
Infine, l'università sostiene «gli appelli delle organizzazioni umanitarie internazionali per il rilascio degli ostaggi e per un cessate il fuoco che eviti una catastrofe umanitaria».
Il comitato scientifico che ha elaborato queste proposte, accettate dal rettorato, si è trovato sotto i riflettori durante l'occupazione dell'edificio UniMail da parte degli studenti filo-palestinesi.
Alcuni studenti in protesta erano stati invitati a partecipare ai lavori del comitato scientifico, ma la collaborazione è stata interrotta e gli studenti, insoddisfatti dei risultati, hanno abbandonato il gremio.
Una delle principali richieste degli studenti in protesta, che accusano Israele di aver commesso un genocidio a Gaza, era che l'UNIGE tagliasse tutti i legami con le università e gli istituti di ricerca israeliani.