L'Unione Europea vara un pacchetto sulle materie prime strategiche

L'Europa accelera sulle materie prime strategiche: la Commissione ha varato un primo pacchetto di 13 progetti con Paesi extra-Ue per diversificare le fonti di approvvigionamento e rafforzare la sicurezza del continente. Tra le intese spiccano quelle con il Regno Unito e l'Ucraina - rispettivamente su tungsteno e grafite - annunciate dal vicepresidente Stéphane Séjourné con il segretario al Commercio britannico Jonathan Reynolds e la ministra ucraina per le Risorse naturali Svitlana Hrynchuk.
I progetti - che riguardano anche le terre rare - coinvolgono anche Groenlandia, Canada, Kazakistan, Norvegia, Serbia, Zambia, Nuova Caledonia, Brasile, Madagascar, Malawi e Sudafrica.
«L'Europa ha bisogno di materie prime per realizzare le nostre ambizioni industriali e climatiche» e «necessita di catene di approvvigionamento stabili, sicure e diversificate», ha sottolineato Séjourné, indicando che i 13 progetti extra-Ue contribuiranno «a ridurre la dipendenza» europea, aumentare «la sicurezza economica» e creare «crescita, posti di lavoro e opportunità di esportazione» nei Paesi partner.
L'elenco approvato oggi si aggiunge ai 47 progetti sui minerali strategici all'interno dell'Ue già selezionati a marzo nel quadro del Critical raw materials act (in vigore da maggio 2024), portando a 60 il totale delle iniziative per rafforzare la competitività industriale del continente sostenendo «settori chiave come elettromobilità, energie rinnovabili, difesa e aerospazio».
Delle 13 intese con i Paesi extra-Ue, inclusi i territori d'oltremare, dieci progetti riguardano materie prime fondamentali per veicoli elettrici, batterie e sistemi di accumulo, tra cui litio, nichel, cobalto, manganese e grafite. Due interventi in Africa sono invece dedicati all'estrazione di terre rare, essenziali per la produzione di magneti ad alte prestazioni utilizzati nelle turbine eoliche e nei motori elettrici. Altri progetti coinvolgono materiali come il rame, cruciale dalle reti elettriche alla microelettronica, e il tungsteno e il boro, impiegati nell'automotive, nelle rinnovabili, nell'aerospazio e nella difesa.
Le iniziative selezionate riceveranno il sostegno congiunto della Commissione europea, dei Paesi membri e delle istituzioni finanziarie, che ne faciliteranno l'accesso a capitali e mercati. I 13 progetti extra-Ue richiederanno complessivamente investimenti per 5,5 miliardi di euro per l'avvio.