L'uomo che porta la legge sui social

ZURIGO - «Ogni turno serale uno di noi è incaricato di preparare la cena per tutta la squadra. Oggi è toccato a me sfamare i miei quattordici colleghi. Le lasagne si sono rivelate una buona scelta: si riscalderanno facilmente anche per quelli che hanno dovuto lasciare il piatto a metà per scattare in servizio». Sono le parole di uno degli ultimi post, pubblicato in Facebook a metà dicembre, da Patrick Jean, membro del Corpo di polizia della città di Zurigo con un incarico speciale. Patrick Jean è infatti il primo iCoP («Internet-Community-Polizist») svizzero e di tutta l'Europa germanofona. In pratica un agente attivo in Facebook e in Instagram, con la missione di portare l'autorità così come l'appoggio della polizia nel mondo dei social. «Essere là dove sono i cittadini» quindi, citando le parole della Polizia comunale zurighese in un comunicato di inizio dicembre. È proprio questa l'ultima sfida che internet presenta alle autorità, sempre più a confronto con un mondo virtuale che è anche in parte sfera pubblica. Anch'essa area da vigilare e al contempo da usare per attingere informazioni. Come dichiara su richiesta del Corriere del Ticino l'iCoP Jean, questo «è un ampliamento del raggio d'azione sul web. La rete diventa così mezzo d'intervento a bassa soglia».
E così Patrick Jean, che nei suoi turni di lavoro è anche pattugliatore e presta servizio alla stazione di polizia di Örlikon, scrive (o meglio «posta») per mantenere un contatto diretto con i cittadini tramite web. Con i suoi selfie e i suoi smiley pubblicati accanto a segnalazioni e consigli pratici, da maggio si è guadagnato l'«amicizia» di oltre 4.700 utenti.
Numerosi i commenti e i «mi piace» lasciati sul profilo del poliziotto. «È normale non ricevere una copia del rapporto di denuncia quando se ne fa una?», «Lo avete trovato quel telefonino rubato?» o ancora «Chi insegna le regole stradali ai bambini della città?» sono alcune delle molte domande che si possono leggere sul profilo dell'agente internauta. «Ma la comunità di Facebook mi segnala anche reati», spiega Jean, che in mezz'anno è diventato il viso della Polizia della Città di Zurigo. Non senza il rischio, come potrebbe osservare qualcuno, di oltrepassare i limiti della serietà. In fondo, Patrick Jean è un poliziotto che, come tutti i gendarmi a diretto contatto con i cittadini devono farsi rispettare, dentro come fuori dal web, anche quando la gente lo riconosce per strada o durante interventi. «Quando do un consiglio o un'informazione su internet lo faccio con serietà. Al di là di questo, un po' di humour non fa male», è il suo commento. Dando uno sguardo al suo profilo, non si leggono molte critiche e aggressioni scritte. «Qualche attacco avviene, ma non così sovente», conferma Jean.
Una cosa è certa: la Polizia zurighese è soddisfatta dei risultati ottenuti nel quadro del progetto pilota terminato a inizio dicembre. Tanto che dalla primavera del 2016 l'iCoP riceverà il sostegno di una nuova collega. «Ne sono contento. Più di una volta ho notato di come le colleghe donne abbiano un altro modo di affrontare conflitti e trovare soluzioni», afferma l'agente. Chi sarà la sua futura partner ancora non si sa.
Certo, il lavoro non manca. Il web non dorme mai. E Patrick Jean risponde alle richieste e alle domande solo quando è in servizio. «Non ho sempre la possibilità di postare o reagire immediatamente a commenti e domande, ma gli utenti sembrano avere comprensione». Diversamente da quanto si aspettava, aggiunge, le richieste durante la fine settimana e di notte sono meno del previsto.
Ad insegnare a Patrick Jean come gestire la comunicazione sulle reti sociali e il loro uso strategico è stato l'iCoP finlandese Marko Fobba Forss, attivo dal 2009. Oggi la Polizia di Helsinki, dove lavora l'agente Forss, ha una trentina di guardie attive sulla rete.
A livello svizzero, sono diversi i corpi di Polizia presenti sui social e dedicati alla comunicazione di azioni, eventi e concorsi, nonché alla prevenzione. Le Polizie dei cantoni francofoni, su richiesta del CdT, hanno dichiarato di non avere in programma il lancio del primo agente su rete sociale della Svizzera francese. Allo stesso modo, la Polizia cantonale ticinese ha dichiarato che «non è, per lo meno al momento, prevista l'introduzione di un iCoP». Patrick Jean, per ora, resta l'unico poliziotto svizzero del suo genere.