Lupo: dure critiche alla Svizzera dalla Convenzione di Berna

La Svizzera non ha ancora consegnato il suo rapporto sullo stato attuale e sugli effetti della «regolazione proattiva» dei lupi. Lo rende noto l'ufficio della Convenzione di Berna sottolineando che, nonostante il cambiamento dello status di protezione dell'animale, le regole del trattato rimangono valide. In base a queste ultime le popolazioni del predatore devono essere mantenute a un livello coerente con le esigenze ecologiche.
In una nota pubblicata ieri, l'ufficio della Convenzione di Berna ha nuovamente invitato la Confederazione a rispettare l'obbligo di rendicontazione, sottolineano oggi due organizzazioni svizzere che si occupano della questione e hanno presentato un reclamo alla stessa Convenzione di Berna, CHWOLF e Avenir Loup Lynx Jura (ALLJ). Entrambe si dicono deluse dalla mancanza di cooperazione da parte dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).
Secondo la Convenzione, che ha sede a Strasburgo, il numero di lupi deve essere «protetto dalle minacce» per ristabilire una popolazione soddisfacente. All'UFAM viene rammentato che il trattato vieta la caccia notturna e l'uso di dispositivi di visione notturna: malgrado ciò questi sono consentiti dalla nuova ordinanza sulla caccia. Secondo Eric Jaquet, di ALLJ, in Svizzera si spara ai lupi solo di notte.
Viene denunciato anche l'abbattimento dell'intero branco di lupi nella riserva della biosfera dell'UNESCO, di cui fa parte il Parco nazionale svizzero, nei Grigioni. Ciò non solo viola le disposizioni legali del parco, ma distrugge anche un progetto di ricerca ventennale, critica l'ufficio della Convenzione.
Quest'ultimo deplora inoltre che un altro progetto di ricerca sulla coesistenza sia stato interrotto dall'eliminazione di un intero branco di lupi. «Il progetto riguardava il massiccio del Giura», precisa Susanne Clauss, vicepresidente di ALLJ, citata nel comunicato. «Sarebbe stato importante ottenere risultati convincenti, perché la coesistenza di bestiame e grandi predatori sui vasti pascoli del Giura pone requisiti molto particolari».
Infine, l'Ufficio di presidenza esprime preoccupazione per la notevole riduzione delle risorse destinate in Svizzera alle misure di protezione delle greggi e invita le autorità federali a sostenere il trasferimento della responsabilità di queste misure dalla Confederazione ai Cantoni.
Contattato dall'agenzia Keystone-ATS, l'UFAM non ha per il momento ancora reagito.