Lo studio

Ma siamo davvero più belli con la mascherina?

Lo suggerirebbe una ricerca dell’Università di Cardiff – Mentre il Regno Unito si appresta a salutare (quasi) ogni restrizione, assieme al Dottor Michael Lewis proviamo a comprendere meglio il nostro rapporto con il dispositivo di protezione
© CdT/Gabriele Putzu
Marcello Pelizzari
22.01.2022 06:00

Ah, maledetta pandemia. Dopo due anni, limita ancora la nostra quotidianità. Ancorandoci a una normalità diversa, particolare anche. Beato il Regno Unito, verrebbe da dire: il 26 gennaio, lassù, spariranno quasi tutte le restrizioni. Una mossa più politica che sanitaria, va da sé. Figlia, tuttavia, di un desiderio nobile. Riabbracciare la vita di prima, già.

Fra le decisioni di Boris Johnson c’è anche quella di salutare l’obbligo della mascherina. Una decisione apprezzata fino a un certo punto: Omicron, hanno spiegato i più prudenti, non è sparita e annunciare una sorta di liberi tutti potrebbe rivelarsi controproducente. Molti britannici, insomma, continueranno a coprirsi naso e bocca. Perché il virus, appunto, circola ancora ma anche perché – attenzione – l’oggetto ha acquisito un fascino particolare. Lo conferma uno studio dell’Università di Cardiff, secondo cui (citiamo) le persone sembrano più attraenti quando indossano le maschere protettive. Urca.

Lo studio gallese
I ricercatori dell’ateneo gallese non sono nuovi a studi di questo tipo. Nello specifico, prima della pandemia si erano già occupati di mascherine. A questo giro, però, sono giunti a conclusioni diametralmente opposte. Merito, si fa per dire, del SARS-CoV-2. Nello studio, infatti, viene descritta una sorta di transizione: se in passato le mascherine venivano associate a una malattia, ora chi le indossa ci appare attraente, finanche bello. Significa che ci siamo abituati alla citata normalità diversa? Lo abbiamo chiesto al Dottor Michael Lewis, membro della British Psychological Society nonché lettore presso la Scuola di Psicologia dell’Università di Cardiff. «Una serie di studi ha dimostrato che le mascherine, in effetti, migliorano l’attrattività» spiega il nostro interlocutore. «Ora si è aggiunto il nostro studio. Fra le altre cose, dimostra che le mascherine chirurgiche sono più apprezzate rispetto a quelle di stoffa. Le spiegazioni al fenomeno sono diverse. E al momento possiamo solo fare delle ipotesi. Potrebbe trattarsi del legame con gli operatori sanitari, oppure il fatto che le mascherine siano diventate un oggetto familiare e rassicurante, o ancora potrebbe esserci un nesso con il colore blu. Servirebbero ulteriori ricerche in merito».

Gli occhi sono sempre stati importanti a livello di espressività, ma diventano ancora più importanti se naso e bocca sono coperti

Come diceva Al Pacino
La prima parte della ricerca risale al febbraio 2021. Quarantatré donne hanno visionato immagini di uomini senza mascherina, con mascherina di stoffa e, infine, con mascherina chirurgica. È stato chiesto loro di valutare, su una scala da 1 a 10, quanto fossero attrattivi quei volti. Il risultato? A vincere sono stati gli uomini con la mascherina chirurgica.

Se davvero siamo più belli con addosso una mascherina, beh, allora significa che siamo bravi a giocare con quel che resta scoperto. Al Pacino, in Scarface, diceva: gli occhi, Chico, non mentono mai. Ecco, quanto è diventato importante lo sguardo durante la pandemia? Ancora il Dottor Lewis: «Ci sono molte evidenze, sul fronte psicologico, che dimostrano quanto si complichi la comunicazione delle emozioni quando si indossano delle mascherine. Gli occhi sono sempre stati importanti a livello di espressività, ma diventano ancora più importanti se naso e bocca sono coperti. Se è possibile intravedere un sorriso attraverso una mascherina è perché quel sorriso viene fatto anche con gli occhi. In letteratura si parla di sorriso genuino o di Duchenne». Guai, però, a considerarci normali con addosso l’oggetto in questione: «Come dicevo, una mascherina ostacola le espressioni del viso. Su questo ci sono pochi dubbi».

Se non sei Beckham...
Complice la SARS, l’Asia era già abituata alle mascherine. Di più, alcune religioni – come l’Islam – prevedono espressamente la copertura del viso. Insomma, nascondere naso e bocca non è una novità assoluta. Lo suggeriscono precedenti emergenze sanitarie ma, soprattutto, lo suggerisce la storia dell’uomo. «Molte culture vedono nella copertura della testa o del viso un segno di modestia» prosegue il Dottor Lewis. «Forse, però, coprirsi è anche un modo per essere più attraenti nei confronti dell’altro. Prendiamo l’Europa: un ventaglio che copriva il volto di una donna era interpretato come una forma di flirt. Può darsi che fosse un gesto consapevole».

Parallelamente, con le mascherine possiamo nascondere eventuali difetti a naso, bocca e denti. La rincorsa alla bellezza perfetta, concludendo, si è fermata? «No, anzi» chiosa il professore. «Non si fermerà mai. È un carburante dell’evoluzione. Il nostro studio, divenuto presto popolare, dimostra che i canoni estetici interessano anche durante una pandemia. Riporto alcuni aneddoti, a tal proposito. Si è vociferato che le vendite di rossetti per le labbra, in questi anni, siano diminuite. Mentre quelle degli eyeliner sono aumentate. Detto ciò, non dispongo di dati precisi».

La domanda, venendo alle decisioni di Boris Johnson, è quasi scontata: ma ad alcuni inglesi, quelli che non assomigliano per niente a David Beckham tanto per intenderci, non converrebbe mantenere la mascherina? Oltre a evitare guai sanitari, potrebbero mantenere un minimo di fascino.