«Maltrattamenti sui minori, urgente bisogno di protezione»

Settecentocinque casi di maltrattamento fisico segnalati. E in questo caso, i numeri non sono semplicemente numeri. Corrispondono a bambini e adolescenti che hanno subito violenze. Un 2024 che non si discosta, insomma, magicamente dagli anni precedenti, una tendenza che non accenna a un’inversione. E a pagarne le conseguenze sono proprio i minori.
Mai cifre di questa portata
Tutto ciò si evince dal rapporto pubblicato oggi dal Gruppo di specialisti in protezione dell’infanzia. Se il numero di casi trattati è simile rispetto a quello dell’anno precedente, 2.084 nel 2024 e 2.097 nel 2023 - ma erano «solo» 1.889 nel 2022 -, le violenze fisiche registrate sono risultate in chiaro aumento. Appunto, 705 casi nel 2024, ovvero 153 in più rispetto al 2023. Mai erano state raggiunte cifre di questa portata. Nel rapporto leggiamo: «Non è facile individuare una causa precisa di questo aumento». Sembrerebbe esserci un aumento reale degli abusi - e lo si evince dal «crescente carico di lavoro degli assistenti all’infanzia e dal crescente sovraccarico di lavoro degli operatori per l’infanzia nel contesto delle crisi sociali» - ma anche una migliore individuazione e identificazione dei casi. C’è pure una maggiore propensione a denunciare i casi. Quest’ultima «potrebbe essere stata incoraggiata da una maggiore consapevolezza da parte dei professionisti e della popolazione».
La difficoltà nel valutare
Un dato incoraggiante è il calo del numero dei casi di abusi psicologici. Un calo significativo, visto che si è passati dai 666 del 2023 ai 437 del 2024 (meno 229). In particolare, i ricercatori hanno sottolineato la diminuzione (198 nel 2024, erano 473 nel 2023) nella sotto-categoria «Maltrattamenti psicologici, esposizione alla violenza domestica». Va detto, qui, che i numeri del 2023 erano stati clamorosamente alti rispetto agli anni precedenti. Poi rimane difficilissimo circoscrivere i singoli casi e arrivare in fondo a tutti i dossier aperti. Basti pensare che nel 2023 quasi il 64% degli abusi segnalati era stato considerato «sicuro» - sicuramente avvenuto -, mentre nel 2024 questa percentuale è scesa al 54%. «Questo dimostra quanto sia difficile fare una valutazione chiara nei casi di protezione dei minori, poiché spesso non ci sono ferite visibili o prove evidenti. In linea di principio, criteri di valutazione chiari sarebbero utili, ma sono difficili da attuare, in quanto ogni caso richiede un’attenta valutazione professionale e individuale». Spesso, viene evidenziato, è difficile dimostrare persino gli abusi sessuali, anche a causa delle difficoltà di comunicazione dei bambini e degli adolescenti.
L’ambiente familiare
La sfida più grande, in questi termini, riguarda i bambini più piccoli. Molti dei casi registrati toccano infatti bambini molto piccoli, «e quindi particolarmente vulnerabili». Un maltrattamento su cinque ha visto, quali vittime, bambini nel loro primo anno d’età. Uno su cinque! E tre dei quattro bambini uccisi a seguito dei maltrattamenti subiti non avevano neppure festeggiato la loro prima candelina. Il quarto bambino ucciso - quattro le vittime totali, infatti, nel 2024 - non aveva compiuto i due anni, ed è morto a seguito di gravi negligenze da parte dei genitori. Oltre il 40% dei bambini coinvolti da maltrattamenti aveva meno di sei anni. Non a caso, nel rapporto viene sottolineata la portata di questa fenomenologia. «Queste cifre confermano che soprattutto i bambini piccoli sono esposti a un elevato rischio di abusi. Proteggerli è una sfida importante. Per farlo, le famiglie hanno bisogno di un sostegno precoce e di un aiuto facilmente accessibile e affidabile». Il riferimento alle famiglie è chiaro se si cercano altri dati e altre spiegazioni. «Un’ampia percentuale di autori di violenza proviene dalla cerchia di persone più vicine. Circa il 70% dei casi segnalati ha avuto luogo all’interno della famiglia». È quindi dove i bambini hanno bisogno di essere protetti e curati che il rischio di abuso è più alto. In un caso su cinque, gli autori degli abusi provenivano dalla cerchia di conoscenti del bambino. «Ciò dimostra l’importanza di misure preventive al di fuori della famiglia, ad esempio nelle associazioni, nelle scuole e in altre strutture di assistenza». I maltrattamenti fisici e la violenza sessuale coinvolgono una possibile cerchia di autori più ampia, spesso anche sconosciuti.
Da minori su minori
Altri numeri (tristemente) interessanti sono quelli relativi alle violenze commesse da minori su minori. La crescita, in questo caso, è dell’11% rispetto al 2023. Nel 16% dei casi registrati, infatti, gli autori presunti di maltrattamenti avevano meno di diciotto anni. I dati mostrano che «la violenza tra bambini e adolescenti è sempre più visibile». La prevenzione non deve quindi concentrarsi solo sugli adulti, sottolineano gli autori del rapporto, «ma anche sui giovani in quanto potenziali autori di violenza». Insomma, un fenomeno a tutto tondo, che coinvolge la società tutta, dalle famiglie alle istituzioni. Nel rapporto, quando si parla dei quattro decessi registrati nel 2024, si sottolinea: «Questi tragici casi dimostrano purtroppo quanto siano vulnerabili i bambini e quanto sia urgente la necessità di protezione e aiuto precoce». Molto - moltissimo - è il lavoro da fare, specie in termini di prevenzione e di intervento, oltre che di sostegno. E non riusciamo a immaginare nulla di altrettanto prioritario.