Manipolare la vignetta è contraffazione

Secondo il Tribunale Federale l'automobilista francese si è reso colpevole di falsificazione non incollandola direttamente sul parabrezza
Foto Scolari
Red. Online
23.07.2015 14:38

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna inflitta ad un automobilista francese che ha staccato la vignetta autostradale dal suo supporto, incollandola poi sul parabrezza con una pellicola adesiva trasparente. Comportandosi in questo modo, l'uomo si è reso colpevole di falsificazione di valori di bollo ufficiali.

Nella sentenza pubblicata oggi, la Corte suprema rammenta che il contrassegno non è più valido se è staccato dal suo supporto senza essere incollato direttamente sul veicolo.

Dopo aver apposto la vignetta sulla pellicola adesiva trasparente, l'automobilista ne aveva ritagliato i bordi. L'uomo "ha dato così l'impressione che si trattasse di una vignetta valida", sottolinea il TF. L'anomalia era però stata notata dalle guardie di confine quando il conducente ha varcato la frontiera.

"Non importa che l'automobilista abbia agito per preservare il parabrezza, con l'intenzione di rivendere la vignetta a terze persone o per apporla su una seconda vettura": la legge impone di incollare direttamente il contrassegno sul veicolo, rammenta la Corte.

Anche se la vignetta è stata manipolata in Francia, al caso si applicano le disposizioni legali elvetiche, poiché il conducente aveva l'intenzione di utilizzare il contrassegno sulle autostrade svizzere, conclude il TF. All'automobilista sono state inflitte dieci aliquote giornaliere con la sospensione condizionale.