Guerra

Marco Rubio è arrivato a Ginevra per il vertice-lampo sull'Ucraina

Il DFAE: «Pronti a fare la nostra parte» – Al centro delle discussioni il piano del presidente statunitense Donald Trump per porre fine alla guerra
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Red. La Domenica
23.11.2025 11:39

Il segretario di Stato americano Marco Rubio è atterrato a Ginevra, dove funzionari statunitensi, ucraini ed europei si stanno riunendo per discutere il piano del presidente americano Donald Trump per porre fine alla guerra in Ucraina. L'aereo di Rubio è atterrato poco prima delle 9.30, secondo l'Afp.

«Di nuovo a Ginevra» viene da dire. E chissà se questa volta sarà l’ultima. Dopo il primo vertice storico e la stretta di mano – poi disattesa – tra Biden e Putin, nel giugno 2021, la città di Calvino ha ospitato più incontri negoziali tra USA e Russia nel gennaio 2022, poco prima della guerra, nel febbraio dell’anno dopo in modo informale e «segreto» – senza contare la conferenza di pace sul Bürgenstock, a giugno dell’anno scorso, quando ancora un dialogo sembrava possibile.

Ancora quest’estate erano stati il presidente francese Emmanuel Macron e Giorgia Meloni ad auspicare che a Ginevra s’incontrassero, una buona volta, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin (opzione sempre rifiutata da quest’ultimo) per parlare di pace: la Svizzera aveva risposto «presente» ancora una volta, a vuoto. Oggi il vertice è infine arrivato, un po’ a sorpresa: una riunione tra funzionari di massimo livello di USA, UE e Ucraina, per discutere il piano di pace proposto dall’amministrazione Trump giovedì.

Chi c’è

Ad annunciare il vertice in extremis – poche ore prima dell’inizio del vertice stesso – è stato ieri l’ex ministro della difesa ucraino, Rustem Umerov, che fa parte del team negoziale inviato da Kiev. «Nei prossimi giorni intraprenderemo in Svizzera delle consultazioni fra alti responsabili ucraini e statunitensi sui possibili parametri di un futuro accordo di pace», ha indicato Umerov nel suo messaggio. A rappresentare gli Stati Uniti sul Lemano saranno due pesi massimi, il Segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff. Secondo una fonte statunitense ai colloqui parteciperà anche il sottosegretario alla Difesa con delega all’esercito Daniel Driscoll, che giovedì ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev e che è già arrivato ieri in Svizzera. A guidare la delegazione ucraina non sarà Zelensky ma il suo principale consigliere, Andriy Yermak (gli altri membri sono stati nominati ieri dal presidente ucraino tramite un decreto-lampo) mentre da parte europea saranno presenti i consiglieri per la sicurezza nazionale di Francia, Gran Bretagna e Germania, che fanno blocco a sé (la cosiddetta alleanza E-3) e hanno comunicato congiuntamente la partecipazione a margine del G20 in corso a Johannesburg.

Di cosa si parla

Kiev ha precisato che affronterà il vertice «con una chiara comprensione dei propri interessi ». Secondo Umerov si tratta di «una nuova fase di dialogo» in atto da alcuni giorni, che punta soprattutto ad «armonizzare la nostra visione delle prossime tappe».

Da parte americana, l’intento è spiegare o far «digerire» agli alleati il piano presentato giovedì dalla Casa Bianca le cui condizioni (i famosi 28 punti) prevedono importanti concessioni territoriali alla Russia (oltre la linea attuale del fronte in Donbass) e un programma di ricostruzione guidata da Washington e Mosca, ma anche alcune delle garanzie di sicurezza a lungo invocate da Kiev («nessuna presenza di truppe internazionali» su suolo ucraino, però). In serata ieri Donald Trump ha precisato che non si tratta comunque di «un testo definitivo» bensì di una base di partenza, e così sembrano intenderla anche gli alleati. Da Johannesburg – dove si trovano per il G20 – i leader dei dodici Paesi « affini » sull’Ucraina hanno concordato una posizione comune che riflette «un appoggio mirato e coordinato» con l’obiettivo di «continuare a sostenere l’Ucraina per raggiungere una pace giusta e duratura».

«In contatto con tutte le parti»

Una «pace giusta e duratura» invocata dal presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, le cui parole riecheggiano quelle del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) affidate ieri a una nota stampa mentre il consigliere federale Ignazio Cassis rientrava in Svizzera dall’Africa, dove si era recato per altri motivi (un viaggio diplomatico in Ruanda e Repubblica Democratica del Congo). Il DFAE – si legge nella nota – è «in contatto con tutte le parti» e «pronto a facilitare le discussioni e gli incontri in Svizzera». La Confederazione «sostiene qualsiasi iniziativa volta a instaurare una pace giusta e duratura in Ucraina» e ancora una volta risponde «presente». Sperando che sia la volta buona.

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