Guerra

Mario Draghi: «Non c’è alternativa se non garantire la sconfitta della Russia»

L’ex premier italiano è tornato a parlare del conflitto, sottolineando che l’Ucraina dovrebbe entrare al più presto nella NATO
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Red. Online
08.06.2023 14:30

Mario Draghi è tornato. A parlare, si intende. L’ex presidente del Consiglio italiano è intervenuto in occasione di un premio ricevuto al Massachusetts Institute of Technology di Boston. Al centro del suo discorso, evidentemente, la guerra in Ucraina e le ripercussioni per l’Europa. Il punto fermo? Kiev deve entrare nella NATO. Al più presto.

«La brutale invasione russa dell’Ucraina non era un atto di follia imprevedibile» ha detto Draghi, ma «un passo premeditato» di Vladimir Putin nonché «un colpo intenzionale per l’Unione Europea». È ancora: «I valori esistenziali dell’Unione Europea sono la pace, la libertà e il rispetto della sovranità democratica». A detta di Draghi, accettare una vittoria russa «infliggerebbe un colpo fatale all’UE». 

Già, Putin va fermato. Anche per una questione di equilibri. «Accettare una vittoria russa o un pareggio confuso indebolirebbe fatalmente altri Stati confinanti e manderebbe un messaggio agli autocrati che l’UE è pronta a scendere a compromessi su ciò che rappresenta, su ciò che è. Segnalerebbe inoltre ai nostri partner orientali che il nostro impegno per la loro libertà e indipendenza, un pilastro della nostra politica estera, non è poi così incrollabile».

Largo alla pace, dunque. Sempre Draghi: «Vincere questa guerra per l’Europa significa avere una pace stabile, e oggi questa prospettiva appare difficile. L’invasione russa dell’Ucraina fa parte di una strategia delirante a lungo termine del presidente Putin: recuperare l’influenza passata dell’Unione Sovietica e l’esistenza del suo governo è ora intimamente legata al suo successo. Ci vorrebbe un cambiamento politico interno a Mosca perché la Russia abbandoni i suoi obiettivi, ma non vi è alcun segno che un tale cambiamento si verificherà».

E le conseguenze economiche? Sentite l’ex premier italiano: «La guerra in Ucraina e l’inflazione sono la conseguenza di un cambio del paradigma, che negli ultimi due decenni ha spostato la geopolitca dalla competizione al conflitto». Per questo motivo «Europa e Stati Uniti non hanno alternativa se non garantire la sconfitta della Russia in Ucraina».

E questo perché, appunto, la vittoria della Russia «demolirebbe l'Europa». Quindi, ha concluso Draghi, gli Stati membri «devono rafforzare la propria capacità di difesa e garantire all’Ucraina tutta l’assistenza di cui ha bisogno, garantendo anche il suo ingresso nella NATO».

 

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