Gran Consiglio

Mascherine a scuola, HelvEthica Ticino all'attacco

Lunedì 22 maggio i deputati Roberto Ostinelli e Maria Pia Ambrosetti proporranno un emendamento alle conclusioni della commissione sanitaria in merito alla mozione Pamini
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
19.05.2023 14:44

«È necessario che il Gran Consiglio si chini sul problema della definizione della proporzionalità delle misure per evitare che in un remoto futuro si decidano ancora le medesime drastiche misure che purtroppo hanno creato importanti danni psico fisici a bambini e ragazzi. A livello psicologico e psichiatrico oggi è ben evidente agli specialisti come questo periodo di grave perturbazione delle libertà individuali ha lasciato un grave segno nella psiche dei nostri giovani». È questo il principio alla base dell'emendamento firmato dei neo granconsiglieri Roberto Ostinelli e Maria Pia Ambrosetti per HelvEthica Ticino, che hanno deciso di proporre in anticipo alla stampa e che verrà proposto in Parlamento lunedì 22 maggio. L'emendamento fa riferimento alle conclusioni della commissione sanitaria in merito alla mozione Pamini sulla proporzionalità di aver reso obbligatorio l'uso delle mascherine per i bambini a scuola durante la pandemia di COVID-19. L'intento è che la Commissione inviti il Gran Consiglio ad accogliere la mozione e a valutare di prendersi l’onere di legiferare e/o regolamentare l’appropriatezza degli interventi inerenti la salute pubblica a scuola e coi minori.

La mozione del deputato Paolo Pamini (UDC), datata 21 giugno 2022 e sottoscritta da 286 cittadine e cittadini residenti in Ticino, chiedeva al Consiglio di Stato di fornire dati scientificamente consistenti sull’innocuità dell’uso continuativo di mascherine nei bambini; di eseguire uno studio rischi/benefici relativo all’uso continuativo di una mascherina (considerando l’intero periodo della pandemia); di evitare di rilasciare (futuri) decreti esecutivi volti all’obbligo dell’uso continuativo di una mascherina. Nel suo rapporto, datato 12 ottobre 2022, il Governo sottolineava: «Lo Stato agisce nell’interesse della salute pubblica sulla base delle raccomandazioni da parte delle autorità sanitarie internazionali, nazionali e cantonali costantemente adattate alla mutevole situazione epidemiologica e alle nuove conoscenze medico-scientifiche acquisite nel corso della pandemia, e conformemente al principio di proporzionalità», conscio che «non sempre le decisioni sono “bianche o nere” e in alcuni casi il vantaggio dato dalla misura potrebbe essere minimo o modesto e la misura imposta potrebbe causare qualche inconveniente».

L'emendamento di Ostinelli e Ambrosetti punta alla modifica del rapporto della Commissione sanità e sicurezza sociale datato 2 febbraio 2023. Se i membri della Commissione, nel rapporto, «ritengono che non spetti alla Commissione e al Parlamento svolgere un processo circa le decisioni adottate da Governo ticinese e federale, rispettivamente l'OMS in materia», per i due granconsiglieri di HelvEthica Ticino, invece, dovrebbe «invitare il Gran Consiglio ad accogliere la mozione Pamini e a valutare di prendersi l’onere di legiferare e/o regolamentare l’appropriatezza degli interventi inerenti la salute pubblica a scuola e coi minori». Alla base, «studi scientifici di laboratorio sin merito all’accumulo di CO2 sotto le maschere» e il ragionamento secondo cui «dall’autunno 2020 le informazioni scientifiche erano ben chiare e, al di sotto dei 18 anni, non c’erano praticamente casi di morti, né tantomeno decorsi gravi o ricoveri per ragazzi e bambini con stato di salute normale, che potessero motivare tali precauzioni». «È possibile – aggiungono –, che il contagio tra i bambini sarebbe stato più rapido e veloce, ma questo avrebbe solamente accelerato l’immunizzazione naturale e la produzione anticorpale, riducendo il periodo di crisi scolastica per le assenze di malattia e quarantene».