Matteo Renzi lascerà il timone del PD

Lo ha reso noto il leader del PD al Nazareno, alla luce del disastroso risultato elettorale
Red. Online
05.03.2018 18:35

ROMA - Dopo la disfatta elettorale del Partito democratico, Matteo Renzi, questa sera al Nazareno, ha deciso di fare un passo indietro dal ruolo di segretario, ma soltanto una volta che si saranno insediate le Camere e sarà nota la composizione del nuovo Governo. Durante il suo intervento, il leader del Partito democratico, ha anzitutto affermato che il PD, alla luce dello schiacciante risultato emerso dalle urne, andrà all'opposizione ("è quello che ci hanno chiesto i cittadini"). In seconda battuta, ha dichiarato che il suo partito dovrà quanto prima organizzare un Congresso straordinario con relative primarie. Per quanto riguarda il suo futuro politico, l'ex premier, facendo gli auguri a chi ha vinto le elezioni, ha rimarcato che sarà pronto ad assumere il ruolo di semplice militante nella sua circoscrizione fiorentina.

ECCO, RIASSUNTI, ALCUNI PASSAGGI CENTRALI DELL'INTERVENTO DI RENZI

"La sconfitta ci impone di aprire una pagina nuova nel PD, ma chi ha vinto non ha i numeri per governare. Non siamo riusciti a bloccare il vento estremista", ha detto ancora Renzi. "Noi abbiamo compiuto errori: il principale è stato non capire che è stato sbagliato non votare in una delle due finestre del 2017 in cui si sarebbe potuta imporre una campagna sull'agenda europea".

L'altro errore - ha proseguito Renzi - è stato essere stati in campagna elettorale "fin troppo tecnici, non abbiamo mostrato l'anima delle cose fatte e da fare". "Oggi la situazione politica è che chi ha vinto politicamente le elezioni non ha i numeri per governare, e chi è intellettualmente onesto dovrebbe riconoscere che questo problema nasce dalla vicenda referendaria.

Paradossalmente si è molto discusso di personalizzazione ma non di come oggi" quelli che contestavano la riforma costituzionale "sono vittime per prime esse stesse dei loro marchingegni e della loro scelta di contestare". Vosto come stanno le cose, "è ovvio che io debba lasciare la guida del Partito democratico".

Renzi ha ricordato tre elementi che "ci separano da Salvini e di Maio, il loro antieuropeismo,l' antipolitica e l'utilizzo dell'odio verbale. Se siamo mafiosi, corrotti, impresentabili, con le mani sporche di sangue, sapete che c'è? Fate il governo senza di noi, il nostro posto è all'opposizione...".

Da parte di Renzi, "nessuna fuga. Terminata la fase dell'insediamento del Parlamento e della formazione del governo, io farò un lavoro che mi affascina: il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Insigna e Impruneta". "Il nostro posto in questa legislatura è all'opposizione. Lì ci hanno chiesto di stare i cittadini italiani e lì staremo. Il Pd è nato contro i caminetti, non diventerà la stampella di forze antisistema. Si parla spesso di forze responsabili. Saremo responsabili e la nostra responsabilità sarà di stare all'opposizione".