Mauro Poggia fatica a trovare «casa» in un gruppo parlamentare

Brillantemente eletto a Ginevra, il neo consigliere agli Stati del Mouvement citoyens genevois (MCG) Mauro Poggia sta invece faticando parecchio nel trovare «casa» in un gruppo parlamentare alle Camere federali. La sua opzione preferita, il Centro, è complicata da intralci legali - su cui però vi sono opinioni contrastanti -, mentre con l'UDC le divergenze appaiono troppe e col PLR non si è andati oltre contatti superficiali.
Nella prossima legislatura, l'MCG potrà contare su due consiglieri nazionali e su Poggia in qualità di «senatore». Quest'ultimo aveva annunciato durante la campagna elettorale che sarebbe entrato in un gruppo borghese che gli avrebbe permesso di far parte di una commissione, preferibilmente quella della sanità, dato il suo noto impegno nella lotta all'esplosione dei costi della cassa malati.
Il tutto si sta rivelando più difficile a dirsi che a farsi per il 64.enne, capace di estromettere dagli Stati l'uscente ecologista Lisa Mazzone. Non è previsto che raggiunga i ranghi dell'UDC, «anche se la porta non è chiusa», afferma il diretto interessato oggi a Keystone-ATS. Con i democentristi infatti, le opinioni non combaciano su temi quali l'immigrazione e la sanità appunto. «Ma se mi lasciassero libertà di parola, potrebbe andare bene», aggiunge.
Con il PLR c'è stata qualche telefonata, ma i liberali-radicali non hanno manifestato interesse. Resta quindi il Centro (Poggia era nel PPD prima di passare al MCG nel 2009), la prima scelta dell'ex membro del governo ginevrino.
Tuttavia, anche se questa formazione fosse disposta ad accoglierlo, rimangono incertezze dal punto di vista giuridico. Secondo i servizi del Parlamento, gli eletti di un partito non possono dividersi, bensì devono restare uniti nello stesso gruppo. E in questo caso, i due consiglieri nazionali dell'MCG sono diretti verso l'UDC.
Qui però il mistero si infittisce, dato che Poggia non condivide l'analisi dei servizi parlamentari. Come rivelato oggi dai quotidiani Tribune de Genève e Le Temps, ha chiesto un parere legale, dal quale emerge come non ci siano disposizioni che impediscano esplicitamente ai membri dello stesso schieramento di ripartirsi in gruppi diversi. Questo avviso è stato redatto da Pascal Mahon, professore di diritto costituzionale all'Università di Neuchâtel.
Se l'opzione Centro non dovesse andare in porto, Poggia potrebbe sedere gli Stati senza essere affiliato ad alcun gruppo. Per il nuovo «senatore», non bisogna comunque attribuire troppa importanza all'influenza che un eletto può avere all'interno di una commissione. Anche se dovesse mancare questo obiettivo, la difesa degli interessi di Ginevra a Berna resterebbe preponderante nel mandato del politico di origini italiane.
La matassa è destinata comunque a sbrogliarsi presto: il Centro potrebbe comunicare in merito già nella serata odierna. Al più tardi, Poggia conoscerà il suo destino lunedì.