Medicina complementare, un altro no

Commissione: non siano reinserite fra le prestazioni
Ats
08.12.2010 16:42

BERNA - Una commissione federale consultiva raccomanda al Dipartimento dell'interno (DFI) di non riammettere nel catalogo delle prestazioni dell'assicurazione malattia di base i cinque metodi di medicina complementare che erano stati esclusi nel 2005, nonostante il «plebiscito» popolare dell'anno scorso. Il ministro della sanità Didier Burkhalter dovrebbe prendere una decisione definitiva sulla questione all'inizio del 2011.

Medicina antroposofica, omeopatia, terapie neurali, fitoterapia e medicina tradizionale cinese ad eccezione dell'agopuntura, fino ad allora rimborsati dalle casse malattia, erano stati esclusi dalla copertura dell'assicurazione di base su iniziativa del predecessore di Burkhalter, Pascal Couchepin. Ma il 17 maggio 2009, il 67 per cento del popolo svizzero si è espresso per «la considerazione della medicina complementare» nella sanità pubblica.

Il no della CFPF le manda su tutte le furie l'Unione delle società svizzere di medicina complementare, che denuncia in una nota la mancanza di indipendenza della commissione consultiva e ne rifiuta le conclusioni. Anche il gruppo parlamentare «Medicina complementare» mette in dubbio la legittimità e l'indipendenza della CFPF. Esso raccomanda al ministro Burkhalter di rivolgersi ad esperti indipendenti.