Italia

Milano, Ultima Generazione imbratta l'albero di Natale di Gucci

Gli attivisti chiedono che sia istituito un Fondo di riparazione per i danni causati dalle catastrofi climatiche: «Ci stiamo lasciando uccidere dall'uno per cento della popolazione» – IL VIDEO
© Ultima Generazione
Red. Online
29.12.2023 13:23

Ebbene sì. Ultima Generazione, gruppo di attivisti in ambito climatico, ha imbrattato il contestato albero di Gucci in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano. L'azione è stata messa in atto attorno a mezzogiorno. Gli attivisti hanno buttato vernice arancione sull'installazione The Gift of Love firmata dalla maison di moda, la piramide di pacchi regalo (o borse?) «dalla forma bombata ed eccessiva». Sono saliti sulla pedana che sorregge l'installazione, hanno tirato fuori dagli zaini i sacchi di vernice e l'hanno lanciata.

Il tutto è stato immortalato in un video. «Colorato l'albero di Gucci. Perché l'1% più ricco ci sta condannando ad un futuro infernale...», si può leggere su X.

Ultima Generazione chiede un fondo di riparazione per i danni delle catastrofi climatiche. «Ci stiamo lasciando uccidere dal Governo», hanno detto gli attivisti prima di essere bloccati dagli addetti alla sicurezza della Galleria. L'Albero di Natale di Gucci è stato preso come esempio di «spreco e ostentazione del lusso».

Secondo gli attivisti, «i soldi spesi per questo albero potevano essere utilizzati come fondo riparazione per alluvioni». «È un grido d'allarme. Ci stiamo lasciando uccidere dall'uno per cento della popolazione, non è un'esagerazione». Uno si è sdraiato a terra, mentre altri si sono seduti sulla pedana, in attesa delle forze dell'ordine che li hanno portati via di peso. Qualcuno si è «incollato» le mani a terra. La resistenza passiva.

«Oggi siamo in azione a Milano per chiedere al governo un Fondo di riparazione, ovvero un fondo permanente e preventivo di 20 miliardi per riparare ai danni delle catastrofi climatiche che stanno distruggendo le nostre vite», si legge sui social. Il gesto è una forma di protesta contro una «un'azienda che fattura 10 miliardi l'anno, dà un milione in beneficenza e intanto continua ad alimentare un sistema di lusso e di consumo che sta decretando la nostra condanna a morte».

«L'albero di Gucci – proseguono – oltre a essere stato ampiamente criticato, è simbolo di un stile di vita totalmente insostenibile. Un stile di vita scandaloso davanti al divario economico in Italia. Invece di concedere il prezioso spazio della Galleria Vittorio Emanuele a una multinazionale del lusso, alimentando così la chimera del consumismo, il Comune di Milano potrebbe usare questo luogo a favore di iniziative sociali o istruttive per tutta la popolazione». Conclude la nota: «Viste le varie polemiche, chiediamo al sindaco Sala se intende usare i soldi di questo Gift of Love per sostenere le persone a basso reddito o per nuovi progetti inutili».

A Natale la protesta in chiesa

Nella notte tra domenica e lunedì gli attivisti per il clima si sono resi protagonisti anche in chiesa, proprio durante la messa di Natale. È successo nella Basilica di Sant'Antonio a Padova, durante la funzione di mezzanotte. Due giovani membri della campagna «Fondo Riparazione» hanno preso la parola alla fine della celebrazione mostrando dei cartelli con scritto «Gesù nasce, il pianeta muore» e «Meno soldi alle armi, più soldi alla gente». Anche in quella occasione Ultima Generazione» ha spiegato i motivi dell’azione con un video su X: «Verremo accusati di essere blasfemi, ma è proprio di questo che ci prendiamo la responsabilità: interrompere un momento sacro proprio perché ne riconosciamo il valore. Non si canta Händel in un mondo morto: come possiamo noi cantare mentre a Gaza si muore? Non è un Messia trascendente che può salvarci, ma l’opera umana. Noi stessi».

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