Milizie napoleoniche in Val di Blenio

Le tre compagnie militari celebrano il loro bicentenario e ambiscono all'UNESCO
Matteo Airaghi
Matteo Airaghi
14.07.2012 05:17

Napoleone sarebbe fiero di loro. Se l?imperatore, redivivo, dovesse capitare in valle di Blenio in una domenica d?estate non crederebbe ai suoi occhi. La «Grande Armée» vive ancora e sfila in alta uniforme osannata dalla folla. Ma non siamo ad Austerlitz, a Jena o alla Moscova bensì a Leontica, ad Aquila e a Ponto Valentino i tre villaggi ticinesi che da due secoli perpetuano una tradizione che non ha eguali in Europa. Tra storia e memoria, tra liturgia e folclore alpino le locali compagnie militari continuano a tener fede al voto fatto nel 1812 dai loro antenati, arruolati nell?esercito napoleonico, sulle sponde gelate della Beresina teatro di uno degli episodi più drammatici della durissima campagna di Russia: grati per essere tornati a casa accompagnano in parata, vestendo le loro uniformi, le solennità religiose del paese. Di queste celebrazioni rituali bleniesi che si apprestano ad essere accolte nel patrimonio mondiale dell?UNESCO abbiamo parlato con lo storico Damiano Robbiani coautore del volume pubblicato in occasione del bicentenario.Damiano Robbiani, perché in valle di Blenio esistono queste singolari compagnie militari? Qual è la loro origine?"Secondo la tradizione le milizie storiche di Aquila, Leontica e Ponto Valentino ebbero origine da un voto espresso da alcuni soldati della valle di Blenio durante la drammatica battaglia della Beresina: se fossero riusciti a rientrare alle loro case sani e salvi, ogni anno avrebbero accompagnato militarmente le processioni delle principali feste religiose del paese...".

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