Coronavirus

«A Bergamo si muore in casa e senza fare il tampone»

Le parole del sindaco della città più colpita dai contagi in Italia: «Ci sono molti più malati di quelli che entrano nelle statistiche»
© Massimo Paolone/LaPresse via AP
Ansa
23.03.2020 08:30

«Oggi qui non siamo in grado di portare tutti in ospedale e quindi succede che molte persone muoiono a casa, molte più di quante vengono contabilizzare ogni giorno per il virus». Così il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, durante una videochiamata con il sindaco di Bari e presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, Antonio Decaro.

«Ho fatto una ricerca - dice il sindaco di Bergamo - mettendo insieme il dato del mio comune e di altri 12 con i dati dell’anagrafe sui morti e il rapporto è di quattro a uno: per ogni persona che risulta deceduta con diagnosi di coronavirus ci sono altre tre per le quali questo non è accertato ma che muoiono di polmonite». «I numeri - aggiunge Gori - sono la rappresentazione della capacità di fare diagnosi e cura, ma non della effettiva diffusione della malattia che è molto superiore. Si dice che in provincia Bergamo ci sono 6216 contagiati, ma sono soltanto gli ammalati in gravi condizioni che arrivano in ospedale a cui viene fatto il tampone, se però avete sintomi ma respirate i medici dicono di stare a casa, nessuno vi fa il tampone e non entrate nelle statistiche».

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