Italia

A Como e Varese regna la disaffezione degli elettori

Alle Elezioni regionali spiccano in negativo i dati sull'astensionismo nei comuni di frontiera
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Dario Campione
13.02.2023 22:52

La fotografia più chiara, nitida, si può forse ricavare da una breve considerazione che lo storico Aldo Schiavone ha fatto nel suo ultimo libro (Sinistra!), pubblicato qualche giorno fa da Einaudi: «La democrazia sta perdendo il suo popolo». L’astensionismo e una travolgente disaffezione dei cittadini elettori dal voto sono il dato più evidente della tornata regionale appena conclusa. Qualcosa con cui l’Italia ha a che fare da anni, ma che adesso sta assumendo dimensioni preoccupanti.

Cinque anni fa, le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio coincisero con le politiche. Inevitabilmente, il numero dei votanti era stato elevato: 73,11% in Lombardia e 66,55% nel Lazio. I numeri di quest'oggi raccontano invece uno scenario completamente diverso: in Lombardia, è stato registrato il dato più basso di sempre dell’affluenza alle urne, il 41,67%, ovvero 32 punti sotto il 2018. Nel Lazio ha addirittura votato un terzo degli elettori, il 37,20%. In numeri assoluti, nelle due regioni hanno espresso la preferenza circa 5,1 milioni di persone, 3 milioni in meno rispetto anche alle politiche di sei mesi fa.

Nel panorama desolante della partecipazione, in Lombardia spiccano in negativo i dati delle province di frontiera con la Svizzera, dove l’astensione è stata maggiore della media regionale. Nel Comasco l’affluenza non ha superato la soglia psicologica del 40% e si è fermata al 39,08%, contro il 70,61 di cinque anni fa. Male anche il Varesotto con il 38,49% di votanti a fronte del 71,04% del 2018. Peggio di Como e Varese ha fatto la Valtellina, con il 37,95% di partecipazione (cinque anni fa, in provincia di Sondrio, si recò alle urne il 66,27% degli aventi diritto). La disaffezione ha poi raggiunto numeri elevatissimi in alcuni piccoli comuni di frontiera: Cremenaga (21,21%) e Lavena Ponte Tresa (22,40%) nel Varesotto; Campione (23,82%) e Valsolda (24,34%) nel Comasco.