A Ginevra l’ultima sfida per un trattato globale contro l’inquinamento da plastica

La crisi dell'inquinamento da plastica ha raggiunto proporzioni allarmanti: si stima che sono prodotte oltre 460 milioni di tonnellate di plastica all'anno, di cui circa il 75% finisce tra i rifiuti, invadendo oceani ed ecosistemi in tutto il mondo. Se le cose non cambiano, la produzione annuale potrebbe raddoppiare fino a 884 milioni di tonnellate nel 2050, afferma l'Onu.
In questo contesto critico, si apre domani a Ginevra l'ultima e decisiva fase dei negoziati delle Nazioni Unite per cercare di definire un trattato globale e giuridicamente vincolante contro l'inquinamento da plastica. Ma la strada è ancora in salita. Per dieci giorni, più di 170 delegazioni internazionali si riuniranno al Palazzo delle Nazioni per cercare un accordo su un testo condiviso.
I negoziati fanno seguito alla risoluzione adottata nel 2022 dall'Assemblea delle Nazioni Unite per l'Ambiente, che ha richiesto un approccio globale capace di affrontare l'intero ciclo di vita della plastica: dalla produzione alla progettazione, fino allo smaltimento. Finora si sono tenute cinque sessioni negoziali. L'ultima, svoltasi a dicembre 2024 a Busan, in Corea del Sud, avrebbe dovuto concludere i lavori. Tuttavia, un blocco di Paesi produttori di petrolio si è opposta ai tentativi di limitare la produzione di plastica, causando lo stallo del processo.
Le trattative sono quindi state aggiornate e si è deciso di proseguire i lavori con una seconda parte del quinto round negoziale, chiamata ufficialmente «Intergovernmental Negotiating Committee (INC) - 5.2», che comincerà domani. Il punto di partenza dei colloqui sarà il cosiddetto «Testo del Presidente», un documento preliminare scaturito dalle precedenti sessioni che raccoglie circa 300 punti ancora oggetto di disaccordo. L'obiettivo è trovare un'intesa su questi nodi entro il 14 agosto.
La posta in gioco è alta. Oltre all'inquinamento da plastica nell'ambiente, i rischi per la salute stanno diventando più evidenti, «soprattutto a causa delle microplastiche», ha spiegato Jyoti Mathur-Filipp, Segretaria esecutiva dell'INC sull'inquinamento da plastica e Capo del Segretariato dell'INC. «Stiamo affrontando una crisi e sono necessarie azioni urgenti ora, con un trattato adatto allo scopo e all'entità del problema», ha detto in un recente incontro con la stampa. Anche per Graham Forbes, capo delegazione di Greenpeace per i negoziati, serve un trattato globale che riduca del 75% la produzione di plastica entro il 2040 al fine di diminuire «le crescenti minacce alla salute umana e planetaria».