Addio a Flybe, passeggeri a terra in tutto il Regno Unito (e non solo)

Quando fallisce una compagnia aerea, nel Regno Unito, le conseguenze sono spesso brutali. Basti pensare al tonfo di Thomas Cook Airlines nel 2019 o, ancora, a quello di XL Airways UK. I viaggiatori, in entrambi i casi, ricordano molto bene il caos generatosi. Stamane, lo stop è toccato a Flybe. Cessazione delle attività, cancellazione di tutti i voli in programma, viaggiatori costretti a terra e con poche, pochissime alternative.
La società, via Twitter, ha ribadito l’ovvio. Ovvero, che Flybe è stata posta in amministrazione controllata. Ai passeggeri del vettore è stato chiesto di non recarsi in aeroporto poiché tutti i voli della compagnia «sono stati cancellati».
Flybe era tornata nei cieli ad aprile, dopo essere fallita una prima volta nel 2020 a causa della pandemia e del duro, durissimo colpo inferto dalle restrizioni ai viaggi. Un tempo leader del mercato domestico, la compagnia operava fino a 530 voli settimanali. Da Heathrow raggiungeva diverse città britanniche ed estere, fra cui Ginevra.
Dopo il fallimento di due anni fa, le attività di Flybe erano state rilevate da Thyme Opco, società legata al fondo di investimento statunitense Cyrus Capital. In cattive, se non pessime condizioni da parecchio tempo – ben prima dell’emergenza COVID-19 – Flybe era stata salvata nel 2019 dal consorzio Connect Airways di proprietà di Virgin Atlantic nonché dei fondi Stobart e Cyrus. Nel gennaio 2020, poco prima di fallire quindi, il vettore aveva guadagnato un po’ di ossigeno grazie a una manovra fiscale del governo Johnson.
In difficoltà in termini di liquidità, Flybe non ha fatto a tempo a beneficiare di una riduzione delle tasse sui biglietti aerei. Per quanto modesta, con i suoi 2 mila dipendenti e 8 milioni di passeggeri trasportati all’anno prima della pandemia, questo vettore aveva un ruolo oseremmo dire sistemico nel Regno Unito. La compagnia, infatti, collegava fra loro diverse città regionali britanniche oltre a garantire una cinquantina di rotte per l’Europa, con la Francia in testa.