Russia

Addio ai festeggiamenti per Natale e Capodanno: «Bisogna finanziare l'esercito»

San Pietroburgo ha deciso di annullare le celebrazioni ufficiali per le festività natalizie e per l'arrivo del 2023: i fondi previsti verranno riassegnati all'esercito russo
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Red. Online
07.10.2022 18:15

Mentre in Ticino e in Svizzera discutiamo se accendere o meno le luci (e lucine) di Natale, le autorità di San Pietroburgo hanno tagliato corto, diciamo pure cortissimo: annullate le celebrazioni ufficiali per le festività natalizie e, ancora, per Capodanno. Il motivo? Di certo non l’oramai celebre sobrietà energetica, un concetto caro (in tutti i sensi) all’Occidente e in particolare all’Unione Europea. No, la verità è che le citate autorità intendono riassegnare i fondi previsti per i festeggiamenti all’esercito russo. Così, almeno, ha detto il governo della città.

Soldati senza equipaggiamento...

La mossa, va da sé, attirerà non poche polemiche e farà certamente discutere. Anche perché è stata varata in un contesto particolare: le notizie e i report di soldati russi appena mobilitati abbandonati a loro stessi, privi del necessario equipaggiamento, di uniformi e forniture mediche, infatti, si accavallano da giorni.

La seconda città più grande della Russia, culla della cultura e spesso dipinta come la più europea delle città russe, anche per i legami fra Pietro il Grande e il vecchio continente, per tacere del fatto che alla sua costruzione vi partecipò l’architetto ticinese Domenico Trezzini, annullerà dunque tutte le feste previste dal calendario e dalla tradizione: citiamo il concerto di Capodanno e un ricevimento di beneficenza. Secondo quanto annunciato, soltanto le attività per i bambini verranno svolte come da programma.

E Mosca, che cosa farà?

«Tutti i fondi risparmiati verranno utilizzati per acquistare attrezzature e attrezzature aggiuntive per i volontari e i mobilitati», si legge nel messaggio pubblicato sulla pagina ufficiale del governo di San Pietroburgo sul social network VKontakte.

San Pietroburgo, in quest’ottica, non è sola. Al contrario, misure simili sono state annunciate all’inizio di questa settimana anche dal governo della circostante regione di Leningrado e da quello della regione orientale di Kaluga.

E Mosca, che cosa farà? Per ora, nella capitale, tutto tace in merito. Le autorità cittadine, tuttavia, dovrebbero chinarsi sul dossier e prendere una decisione la prossima settimana.

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