USA

Aggressione a Paul Pelosi: l'intervento chirurgico è andato a buon fine

L'uomo si trova ancora in ospedale, ma i medici prevedono un pieno recupero – Nel frattempo, la polizia indaga sulle attività online dell'aggressore, David Depape, che secondo il marito di Nancy Pelosi non avrebbe colpito «casualmente»
© AP Photo/Godofredo A. Vásquez
Ats
29.10.2022 08:40

L'intervento chirurgico al quale è stato sottoposto Paul Pelosi, il marito della Speaker della Camera Nancy Pelosi aggredito ieri in casa a San Francisco con un martello, ha avuto successo. Paul Pelosi è stato operato per una «frattura al cranio e serie ferite al braccio e alla mano destra. I medici prevedono un pieno recupero», si legge in una nota dello staff di Nancy Pelosi.

Stando al capo della polizia di San Francisco l'aggressore di Paul Pelosi è ancora in ospedale. A suo dire l'aggressione «non è stata casuale. È stata deliberata»: David Depape è entrato di forza nella casa della speaker della Camera - che al momento dei fatti si trovava a Washington - dalla porta nel retro dell'abitazione. È stato lo stesso Paul Pelosi a chiamare il 911 e allertare la polizia.

L'uomo non era conosciuto alla Capitol Police e non era in nessuno dei database federali di persone pericolose, riportano i media americani.

Le autorità americane stanno passando al setaccio la presenza online dell'uomo. Le prime indiscrezioni rivelano una lunga scia di odio da parte di Depape. «Hitler non ha fatto nulla di sbagliato», è il suo post del 26 agosto.

Secondo quanto riportato da alcuni media americani, gli ultimi post di Depape mostrano una sua radicalizzazione nell'estrema destra. Ha definito l'Olocausto una bufala e in uno dei suoi ultimi post ha scritto: «più ucraini muoiono inutilmente, meno costosa sarà la terra da acquistare per gli ebrei». Depape aveva inoltre legami con l'attivista nudista Gypsy Taub.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha definito l'aggressione «ignobile». Depape ha chiesto «dov'è Nancy», le stesse parole ripetute dai sostenitori di Donald Trump il 6 gennaio, afferma Biden. «Quando è troppo è troppo. Tutti coloro in buona coscienza devono chiaramente e senza ambiguità opporsi alla violenza in politica», ha aggiunto il presidente suggerendo come l'aggressione sia la naturale evoluzione delle bugie sulle elezioni del 2020. «Cosa ci ha fatto pensare che parlare di elezioni rubate e di Covid come una bufala non avrebbe auto effetto su persone forse non troppo bilanciate», ha aggiunto Biden.

«Non c'è spazio» per la violenza politica in America, ha proseguito. Proprio ieri il Dipartimento per la sicurezza nazionale, secondo quanto riportato dalla CNN, ha lanciato un'allerta secondo cui «violenti estremisti interni sono una minaccia per le elezioni di metà mandato».

Da parte sua la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha parlato di «un atto di estrema violenza: è terribile. Dobbiamo parlare tutti contro l'odio e la violenza».

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