Alluvioni in Brasile, tra una nuova allerta rossa e miliardi di danni

Qualche ore di tregua. Poi, in Brasile, è nuovamente scattata un'allerta rossa nel Rio Grande do Sul. La regione più meridionale del Paese, devastata dalle inondazioni che hanno provocato, ad oggi, più di 100 morti e circa 130 dispersi. Un incubo che è iniziato lo scorso 28 aprile, prima con giorni di pioggia intensissima, che hanno poi portato a frane, alluvioni, e persino al crollo parziale della diga «14 de Julho».
Un avviso di maltempo, insomma, che aggrava un quadro già drammatico. Domenica, i media nazionali e internazionali, parlando di Porto Alegre – capitale del Rio Grande do Sul – avevano descritto «una situazione da crisi umanitaria». Tanto che, in quell'occasione, il governatore della regione, Eduardo Leite, ha dichiarato che la ricostruzione dello Stato richiederà un «Piano Marshall». Ma con il passare dei giorni e delle ore, oltre al numero di vittime che continua a salire, anche le preoccupazioni economiche continuano ad aumentare. La nuova allerta rossa, infatti, non farebbe altro che peggiorare una situazione già critica, che sta causando miliardi di danni allo Stato brasiliano.
Pesano i danni sull'agricoltura
Ad avere la peggio, secondo quanto rivela Bloomberg, sono in particolare il settore agricolo – particolarmente potente nella Nazione – ma anche le industrie. Tra queste, la produzione automobilistica, ma anche le banche e le assicurazioni. Secondo le stime iniziali di Enki Research, l'impatto economico dovrebbe essere di almeno 2,5 miliardi di dollari. Ma si tratta, in realtà, solamente di una cifra preliminare, basata su modelli di ricerca e dati satellitari. Una cifra, dunque, destinata ad aumentare. Anche a causa delle nuove precipitazioni previste nei prossimi giorni. Attualmente, infatti, i livelli dell'acqua sono ancora molto alti in diverse città del Rio Grande do Sul. E l'arrivo di nuovi acquazzoni, di certo, non migliorerà la situazione. «Abbiamo subito danni fisici alle infrastrutture e all'agricoltura, insieme alle perdite di entrate aziendali, non recuperabili entro sei mesi», osserva Chuck Watson di Enki Research. E non è finita qui. «Per la prossima settimana è prevista ancora più pioggia. Quindi, sfortunatamente, è probabile che la situazione peggiori».
Secondo gli ultimi dati del governo brasiliano, fino ad oggi sono stati interessati dalla perturbazione più di 400 comuni e un milione e mezzo di persone. Circa 164.000 residenti sono stati sfollati e i morti, come detto, hanno raggiunto e superato quota 100 nelle scorse ore.
Effetti su riso e carne
Come detto, tra i settori più colpiti c'è quello dell'agricoltura. I cui danni, al momento, appaiono già piuttosto importanti. Negli scorsi giorni, a causa dei timori di «riduzione del raccolto e peggioramento della qualità», il prezzo della soia è lievitato, secondo quanto conferma un rapporto di XP Inc. Due giorni fa, il presidente Lula ha anche rivelato che, presto, il Brasile potrebbe vedersi costretto a importare riso e fagioli. Una misura necessaria, dal momento che il Rio Grande do Sul rappresenta circa il 60% della produzione di riso – un alimento base nella dieta nazionale –, i cui raccolti sono andati distrutti con le alluvioni.
Ma non è tutto. Tra le vittime del maltempo, infatti, potrebbe esserci anche la produzione di carne. Lo Stato meridionale, infatti, è responsabile di circa il 17% della produzione di carne suina in tutto in Brasile, e del 13% del pollame.
In attesa della tempesta
La fine di questo incubo, insomma, sembra ancora lontana. Ancora oggi, dopo dieci giorni dall'inizio delle alluvioni, sono ancora moltissimi i residenti che non hanno accesso all'acqua potabile o all'elettricità. Tanti non hanno neppure la possibilità di chiedere aiuto, dal momento che i servizi telefonici e internet non funzionano in diverse località.
Ancora peggio, dunque, è pensare che la situazione non migliorerà nell'immediato. Come rivela l'Istituto nazionale di meterologia (INMET) c'è infatti da aspettarsi che i nuovi temporali saranno ancora intensi. Di più, secondo quanto dichiarato ieri dal governatore Leite, i sindaci del sud hanno le ore contate per allontanare le persone dalle zone a rischio. È molto probabile, infatti, che l'acqua si estenda anche ad altre regioni. Stando ai media locali, questo evento meteorologico fuori dalla norma è stato causato da un mix letale di temperature più alte della media, elevata umidità e forti venti.
Nel frattempo, a Porto Alegre per il fiume Guaíba si registrano ancora livelli d'acqua sopra i cinque metri. L'aeroporto internazionale Salgado Filho, invece, resta chiuso a tempo indeterminato.