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Amore per Hitler e odio per gli afroamericani, chiamati «scimmie»: bufera sui giovani repubblicani

Razzismo, invocazione delle camere a gas per i nemici politici e apprezzamento per la schiavitù in una chat di gruppo su un canale Telegram privato tra giovani leader repubblicani, molti seguaci di Charlie Kirk
©Screenshot Politico
Ats
15.10.2025 20:00

Amore per Hitler, invocazione delle camere a gas per i nemici politici, apprezzamento per la schiavitù, gli afroamericani chiamati «scimmie» e «uomini-angurie»: sono solo alcuni dei 28 mila post di una chat di gruppo su un canale Telegram privato tra giovani leader repubblicani, molti seguaci di Charlie Kirk.

A svelarla è stata il quotidiano Politico, sollevando una bufera nel Grand Old Party con dimissioni o licenziamenti immediati degli interessati, che si sono scusati evocando però manipolazioni o vendette di avversari interni.

Le condanne sono state bipartisan, con l'eccezione di JD Vance. Il vicepresidente ha preferito spostare l'attenzione sul candidato democratico alla carica di procuratore generale della Virginia, Jay Jones, e sul suo sms ad un collega in cui diceva che avrebbe preferito sparare all'allora speaker della Camera statale piuttosto che a Hitler e si augurava la morte dei suoi figli.

«Questo è molto peggio di qualsiasi cosa detta in una chat universitaria, e l'uomo che l'ha scritto potrebbe diventare il procuratore generale della Virginia», ha scritto Vance postando su X uno screenshot dell'sms. Un po' come quando Donald Trump, dopo gli scontri di Charlottesville nel 2017 in cui un suprematista bianco investì e uccise un manifestante antifascista, disse che i violenti, come le persone perbene, erano «da entrambe le parti», evitando di condannare i suprematisti e suggerendo un'equiparazione morale con gli antirazzisti.

Secondo molti è stato proprio l'avvento del tycoon e della sua retorica incendiaria, violenta, politicamente scorretta a sdoganare e alimentare una latente cultura razzista, antisemita, xenofoba, omofoba. Basti ricordare il suo recente video con l'IA dove il leader dem alla Camera, Hakeem Jeffries, appare con un sombrero, o l'accusa in campagna elettorale agli immigrati haitiani di rubare e mangiare i gatti degli abitanti di Springfield, in Ohio.

«Più l'atmosfera politica è aperta e liberatoria — come è stata con l'emergere di Trump e di un Grand Old Party più a destra già prima di lui — più questo spinge giovani e meno giovani a raccontare barzellette razziste, a fare commenti razzisti in privato e in pubblico», ha osservato Joe Feagin, professore di sociologia alla Texas A&M University che studia il razzismo da 60 anni.

La chat offre uno sguardo senza filtro su come una nuova generazione di dirigenti Gop parli quando pensa che nessuno stia ascoltando. A discutere, tra gennaio e agosto, sono una dozzina di leader della Young Republican National Federation (Yrnf), la federazione nazionale dei giovani repubblicani (15 mila membri), mentre pianificano la loro campagna elettorale per scalare i vertici, tra pettegolezzi e battute di dubbio gusto.

Erano dirigenti delle sezioni di New York, Kansas, Arizona e Vermont, quindi rappresentativi di varie aree del Paese, e alcuni avevano anche posizioni nel governo a livello statale o federale. Tra loro Peter Giunta, all'epoca presidente dei Giovani Repubblicani dello Stato di New York, che poi ha perso per sei voti la corsa alla guida nazionale nonostante l'endorsement della deputata Elise Stefanik e del consigliere di lunga data di Trump Roger Stone (entrambi hanno preso le distanze).

«Amo Hitler», ha scritto in un messaggio, minacciando la camera a gas per chi non lo sosteneva. «Creerò alcuni dei più grandi metodi di tortura psicologica conosciuti dall'uomo. Vogliamo solo veri credenti», ha proseguito. Sempre lui si riferisce ai neri come a scimmie («Andrei allo zoo se volessi vedere le scimmie giocare a basket») e «the watermelon people». Altri parlano di violentare i loro nemici e di spingerli al suicidio, lodano i repubblicani pro-schiavitù, definiscono «epico» lo stupro dei conquistadores spagnoli ai danni delle native.

Non mancano i simboli dei suprematisti bianchi, come 1488, che combina il 14 (il numero di parole nello slogan «Dobbiamo assicurare l'esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi») con l'88 (codice numerico per «Heil Hitler», poiché H è l'ottava lettera dell'alfabeto). Nel mirino anche asiatici, latinos e gay. Infine pure una battuta su Trump «troppo occupato a bruciare i file di Epstein», come ha scritto Alex Dwyer, presidente dei Kansas Young Republicans.

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