Anche Babbo Natale ha caldo: in Lapponia un'ondata di calore record

Alle nostre latitudini, forse, complice il maltempo di questi ultimi giorni, non si direbbe. Ma nel resto d'Europa fa caldo. Molto caldo. Soprattutto dove, solitamente, anche d'estate, le temperature rimangono più fresche, come nella Lapponia finlandese. Qui, nelle ultime due settimane, il termometro ha ripetutamente raggiunto 30 gradi. Una temperatura mai registrata prima, da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1961. Un dato che già da solo basterebbe per definire il record, reso però ancor più notevole dal fatto che queste temperature stiano «tormentando» l'estate tipicamente fresca della Lapponia da ben due settimane.
La colonnina di mercurio, insomma, non scende. I paesaggi invernali, con i pini silvestri coperti di neve, tipici della Lapponia, sembrano un lontano ricordo. Anche e soprattutto per chi in quei territori ci vive. E ora, persino il Babbo Natale del villaggio di Rovaniemi – una delle tappe più popolari fra i turisti – si è improvvisato meteorologo, dispensando consigli per sopravvivere al caldo ed evitare insolazioni. «Assicuratevi che le renne abbiano molta acqua e non dimenticate di bere un bicchiere ogni ora», ha raccomandato Babbo Natale parlando ai giornalisti della BBC che sono andati a trovarlo, anche se fuori stagione.
Per la figura simbolo del Natale anche indossare il suo tradizionale costume bianco e rosso, con questo caldo, sta diventando un'impresa. «Esco all'aperto solo la sera, quando l'aria inizia a rinfrescarsi, altrimenti rischio un colpo di calore in soli dieci minuti. Certo, un'estate calda può essere molto piacevole per alcuni, ma io preferisco il freddo e la neve», ha dichiarato Babbo Natale al riparo dalle alte temperature nella sua casa nel villaggio natalizio di Rovaniemi. Uno scenario, questo, che può anche far sorridere. Ma il caldo che ha travolto la Lapponia in questi giorni, avvertono gli scienziati, «sono un problema serio».
Un'ondata record
A Rovaniemi, come detto, l'ondata di calore dura da ormai 15 giorni. Nei prossimi giorni, complice l'arrivo di precipitazioni, la temperatura dovrebbe abbassarsi di qualche grado, seppur dalle previsioni è probabile si tocchino ancora 26-27 gradi nel fine settimana. Si parla, comunque, di temperature importanti per i territori sopra il Circolo Polare Artico. Dopo una primavera e un inizio d'estate insolitamente freddi e piovosi, l'intera Finlandia – compreso, appunto, l'estremo nord della Lapponia – è stata infatti invasa da un'ondata di caldo torrido da record. Basti pensare che solitamente, in Finlandia, si parla di «ondata di calore» quando le temperature superano i 25 gradi per almeno tre giorni di fila. In questo caso, però, si è andati ben oltre.
Come ha spiegato alla BBC il meteorologo Jaakko Savela, dell'Istituto Meteorologico finlandese, in Lapponia, soprattutto, le temperature superiori ai 30 gradi sono «estremamente rare» e ondate di calore prolungate come quella attuale sono «eventi eccezionali». Per trovare qualcosa di simile bisogna tornare al 1972, anno in cui la Lapponia finlandese fu travolta da un'ondata di calore di circa 12-14 giorni, a seconda delle località.
A pesare ulteriormente è anche il cosiddetto «sole di mezzanotte». Sopra il Circolo Polare Artico, in queste settimane, il sole non tramonta mai. Ciò significa che durante quella che dovrebbe essere la notte c'è ancora luce e, di conseguenza, le temperature non si abbassano particolarmente.
Inoltre, non sono solo i 30 gradi registrati da Rovaniemi a preoccupare. Nelle località di Ylitornio e Sodankylä (quest'ultima ancora più a nord), è stata registrata una temperatura di ben 31,7 gradi. Vale a dire 10 gradi in più rispetto alla media stagionale della Lapponia.
Anche le renne
Ma non è tutto. Le temperature sopra la media non mettono in pericolo solo gli esseri umani, ma anche gli animali. Soprattutto le renne, già colpite dalle conseguenze degli inverni più miti. Il cambiamento climatico, che sta portando più piogge che neve nei mesi invernali, sta infatti minacciando la capacità delle renne di nutrirsi. Questi animali sono soliti scavare nella neve per raggiungere i licheni, ossia la loro fonte principale di cibo. Quando si alternano piogge e neve si forma però uno strato di ghiaccio: una vera e propria barriera per le renne, che non riescono a distruggerla con gli zoccoli e, in alcuni casi, rischiano di morire di fame.
In estate, poi, si presentano altri problemi, soprattutto se si verificano ondate record come quella delle ultime settimane. Quando fa molto caldo, le renne vengono attaccate dalle zanzare che pullulano nelle foreste lapponi. Secondo gli esperti, in questi casi, le renne riuscirebbero a trovare sollievo solo raggiungendo altitudini più elevate e ventose, ma nella Lapponia finlandese la montagna più alta raggiunge solo 1.000 metri di altezza.
Colpa del cambiamento climatico?
Una domanda, però, sorge spontanea. Dietro a queste ondate di caldo record, c'è «lo zampino» del cambiamento climatico? In parte sì. Come prima cosa, bisogna tenere a mente che gli effetti del cambiamento climatico sono visibili soprattutto nel nord del mondo. L'Artico, infatti, si sta riscaldando da quattro a cinque volte più velocemente rispetto al resto della Terra.
Come dichiarato dal meteorologo Savela alla BBC, l'ondata di calore in questione non è stata causata direttamente dal cambiamento climatico. Ma, di certo, ha avuto un impatto. Anche senza gli effetti di questo fenomeno, la Lapponia avrebbe potuto registrare temperature elevate a causa di specifiche condizioni meteorologiche. Ma non pari o superiori a 30 gradi, come invece è accaduto in questo caso. Quella, secondo gli esperti, è inequivocabilmente una conseguenza del cambiamento climatico. Che è anche ciò che rende «da record» il caldo che ha travolto una delle aree più a nord del mondo. Babbo Natale compreso.