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Anche Canada e Australia valutano di riconoscere la Palestina

Si conclude a New York la conferenza sulla Palestina - Francia e Inghilterra verso il riconoscimento - Ma sul terreno le cose non migliorano - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Anche Canada e Australia valutano di riconoscere la Palestina
Red. Online
30.07.2025 07:01
21:58
21:58
Witkoff chiama Il Cairo

L'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty poco prima della sua visita in Israele. Fonti del Cairo riferiscono che i due «hanno discusso della necessità di intensificare la pressione per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi il prima possibile».

Witkoff e Abdelatty «hanno scambiato opinioni sugli sforzi congiunti delle tre parti garanti - Egitto, Stati Uniti e Qatar - per garantire un cessate il fuoco intensificando la pressione affinché un accordo venga raggiunto il prima possibile», si legge nel comunicato egiziano.

Abdelatty ha sottolineato che la «catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza è il risultato di palesi violazioni israeliane e dell'uso della fame come arma contro i palestinesi», circostanza quest'ultima negata da Israele che ha aperto un corridoio per gli aiuti dopo aver mantenuto un blocco per 78 giorni.

21:14
21:14
«Israele a Hamas, se non accetta intesa annette parti di Gaza»

Secondo il notiziario di Channel 13 che cita alti funzionari, Israele ha inviato un messaggio a Hamas: se non accetterà la proposta sul tavolo per un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi nei prossimi giorni, l'Idf inizierà ad annettere il territorio attorno al perimetro di Gaza.

La notizia è stata data mentre il primo ministro Benyamin Netanyahu sta incontrando un gruppo ristretto di ministri per discutere dei tentativi in corso sui colloqui per il cessate il fuoco.

Channel 12 riferisce che al momento la Casa Bianca non ha alcuna intenzione di dare il via libera a un'iniziativa israeliana per annettere parti della Striscia.

20:23
20:23
Meloni sente Netanyahu: a Gaza situazione insostenibile

La presidente del Consiglio dei ministri italiani, Giorgia Meloni, ha avuto questa sera una conversazione telefonica con il primo ministro dello Stato d'Israele, Benjamin Netanyahu. Lo comunica Palazzo Chigi.

Meloni «ha insistito sulla necessità di porre immediatamente fine alle ostilità, a fronte di una situazione a Gaza che - ha sottolineato - è insostenibile ed ingiustificabile».

La conversazione «ha costituito anche l'occasione per ribadire l'urgenza indifferibile di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile, rinnovando l'impegno dell'Italia in tale ambito, tramite l'iniziativa Food for Gaza». Nella nota di Palazzo Chigi, sede del governo italiano, si sottolinea inoltre che «grazie all'impegno italiano saranno accolti ulteriori 50 civili palestinesi e verrà predisposto il lancio di aiuti per la popolazione di Gaza».

18:48
18:48
Israele consegna a Hamas documento con 3 osservazioni

Israele ha trasmesso ad Hamas, tramite i mediatori, un «documento con osservazioni» in risposta alla controproposta inviata dal gruppo la settimana scorsa per un accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato oggi un alto funzionario israeliano.

Secondo quanto riferisce il canale qatariota Al-Araby, le tre riserve principali israeliane sono state comunicate a Hamas dai mediatori: Israele ha espresso opposizione al ritiro dal corridoio Filadelfia, ha respinto il principio di restituzione dei corpi degli israeliani in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi e ha sollevato obiezioni su alcune disposizioni relative al ridispiegamento delle forze nella Striscia.

18:01
18:01
Il WP pubblica i nomi noti dei 18.500 bambini uccisi a Gaza

Con una iniziativa senza precedenti, il Washington Post ha pubblicato i nomi noti, e in alcuni casi anche le foto, dei 18'500 bambini uccisi nella guerra di Israele a Gaza, che finora ha fatto circa 60 mila vittime tra i residenti della Striscia.

I nomi, ordinati per età, sono quelli diffusi dal ministero della Sanità di Gaza e resi anche in inglese.

«Alcuni - scrive il quotidiano - sono stati uccisi nei loro letti. Altri mentre giocavano. Molti sono stati sepolti prima di imparare a camminare. Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bambino, secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef). I bambini palestinesi sono stati uccisi a un ritmo di oltre uno all'ora durante la guerra. 'Considerate questo per un momento. Un'intera classe di bambini uccisi, ogni giorno per quasi due anni', ha dichiarato questo mese al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la Direttrice Esecutiva dell'Unicef Catherine Russell».

Per compilare l'elenco delle vittime, spiega il Wp, il ministero della Salute di Gaza utilizza registri ospedalieri e dell'obitorio, nonché resoconti verificati delle famiglie delle vittime e di media affidabili. Rintracciare e identificare i morti è diventato sempre più difficile a causa del collasso del sistema sanitario dell'enclave.

Sebbene sia impossibile registrare ogni decesso, il ministero di Gaza sta effettuando «una registrazione delle vittime in tempo reale di qualità insolitamente elevata», ha affermato Michael Spagat, professore di economia all'Università di Londra e presidente di Every Casualty Counts, un'organizzazione benefica internazionale focalizzata sulla documentazione delle vittime dei conflitti armati.

Il quotidiano ha anche visualizzato il numero di bambini morti in base alla loro età: si va dai 953 uccisi quando non avevano ancora compiuto il primo anno di vita ai 1218 diciassettenni.

16:59
16:59
«Witkoff è atteso oggi in Israele»

L'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff arriverà oggi in Israele. Lo conferma l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu all'Afp. Witkoff incontrerà il premier e visiterà i centri di distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza gestiti dalla fondazione Ghf, confermano fonti di Ynet.

Lo scopo della visita è promuovere l'impegno umanitario verso i residenti della Striscia. Witkoff avrebbe dovuto recarsi in Medio Oriente la scorsa settimana per i colloqui sugli ostaggi, ma ha annullato il viaggio a causa del fallimento delle trattative. L'ultima visita dell'inviato di Trump in Israele risale a gennaio.

09:46
09:46
Canada-Australia, valutiamo riconoscimento della Palestina

I ministri degli Esteri di vari Paesi occidentali, tra i quali il Canada, l'Australia, la Finlandia e il Portogallo, hanno annunciato che le loro nazioni stanno considerando in vista dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a New York a settembre il riconoscimento dello Stato di Palestina «come un passo essenziale verso una soluzione a due stati».

La dichiarazione, riportata da Haaretz, è stata firmata anche dai ministri degli esteri della Nuova Zelanda, di Andorra e San Marino e rilasciata nell'ambito della Conferenza per la promozione della soluzione dei due Stati, guidata da Francia e Arabia Saudita.

Insieme a loro hanno firmato anche i ministri degli Esteri dei Paesi che hanno già riconosciuto la Palestina, come Islanda, Irlanda e Spagna.

La dichiarazione dei ministri degli Esteri si è aperta con una condanna dell'attacco di Hamas del 7 ottobre, che hanno definito «antisemita e terrorista». Hanno poi chiesto un cessate il fuoco immediato, che includa il rilascio di tutti gli ostaggi tenuti da Hamas e l'ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari. I ministri hanno inoltre esortato le nazioni del mondo a stabilire relazioni diplomatiche con Israele e a «esprimere il loro desiderio di discutere la sua integrazione nella regione».

07:08
07:08
L'Onu risponde a Israele, a proposito del «circo»

L'Onu ha respinto le critiche israeliane alla conferenza sulla Palestina, dopo che l'ambasciatore Danny Danon ha parlato di «circo». «Sul valore della conferenza - ha commentato il portavoce Farhan Haq - ha parlato ampiamente il segretario generale». Il riferimento è alle parole di Antonio Guterres che lunedì, nel suo intervento in apertura di conferenza - organizzata da Francia e Arabia Saudita - ha lodato l'iniziativa e chiesto di accelerare verso il riconoscimento della soluzione «due popoli due Stati». 

07:03
07:03
Deputata trumpiana Greene: «A Gaza un genocidio»

Marjorie Taylor Greene, la deputata della Georgia considerata tra le più trumpiane a Capitol Hill ha definito un «genocidio» quanto sta avvenendo a Gaza, segnalandosi come il primo membro del Congresso ad usare questo termine per descrivere la situazione umanitaria nella Striscia. «È la cosa più sincera e semplice da dire: il 7 ottobre in Israele è stato orribile e tutti gli ostaggi devono essere restituiti, ma lo sono anche il genocidio, la crisi umanitaria e la fame che stanno avvenendo a Gaza», scritto Greene in un post sui social media.