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Anche Nissan abbandona la Russia

Il marchio giapponese ha finalizzato la vendita delle sue attività al governo russo: AvtoVaz si occuperà dei pezzi di ricambio e della manutenzione delle auto Nissan
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Red. Online
11.10.2022 16:19

Addio, Russia. Come tanti altri. Nissan ha finalizzato la vendita delle sue attività nella Federazione, inclusa una fabbrica a San Pietroburgo, direttamente al governo russo. L’annuncio è stato dato dal ministero dell’Industria e del Commercio.

Kommersant, il noto quotidiano economico russo, ha riferito che la partenza del marchio giapponese segue uno schema pressoché simile a quello di Renault. La casa francese aveva lasciato la Russia a maggio, generando nazionalizzazioni (anche curiose) come il rilancio del mitico marchio Moskvitch.

Il colosso AvtoVaz, dal canto suo, si occuperà dei pezzi di ricambio e della manutenzione delle auto Nissan attualmente in circolazione. Logico: nell'azienda, famosa perché produce le mitiche Lada, avevano investito, tramite un'alleanza strategica, sia Renault sia Nissan.

L'impatto «una tantum»

Nissan, secondo l’accordo, ha mantenuto un’opzione per riacquistare le proprie attività in Russia entro sei anni. Una clausola che, di fatto, consentirebbe all’azienda di ritornare nel Paese a guerra finita (e a mercato riaperto). Nessuna delle parti in causa, tuttavia, ha voluto fornire dettagli della transazione.

Si sa, per contro, che i 2 mila dipendenti russi di Nissan riceveranno un’indennità per un anno circa. «A nome di Nissan – spiega il presidente e CEO del marchio nipponico, Makoto Uchida – ringrazio i nostri colleghi russi per il loro contributo in molti anni. Anche se non possiamo continuare a operare sul mercato, abbiamo trovato la migliore soluzione possibile per supportare il nostro personale».

Nissan, di nuovo, ha ribadito che l’accordo verrà perfezionato nelle prossime settimane. L’impatto «una tantum» per la società sarà di circa 100 miliardi di yen, pari a 686,5 milioni di dollari.

Dal 2009 in Russia

Nissan aveva iniziato la produzione di veicoli nello stabilimento di San Pietroburgo nel lontano 2009. Dati alla mano, nel 2021 erano state vendute 51.400 auto del marchio nel territorio della Federazione Russa, per una quota di mercato del 3,1%.

L’addio, beh, non è certo una sorpresa. Nissan, infatti, aveva sospeso le sue operazioni a marzo in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca, il 24 febbraio.

La Russia, nel frattempo, ha cercato di sequestrare o nazionalizzare i beni delle centinaia e centinaia di società straniere che hanno lasciato il Paese per via della guerra di Vladimir Putin.

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