Il caso

Ancora droni nei cieli danesi, interessata anche la più grande base aerea del Paese

Si moltiplicano gli avvistamenti di droni non identificati in Danimarca: nelle scorse ore hanno sorvolato diversi siti militari, tra cui la base di Karup
©Steven Knap
Red. Online
27.09.2025 17:30

I misteriosi avvistamenti di droni in Danimarca continuano. Dopo gli aeroporti di Copenhagen, Aalborg, Esbjerg, Sønderborg e Skrydstrup, ieri sera droni non identificati hanno sorvolato diversi siti militari danesi, tra cui la base di Karup. La più grande del Paese, che ospita tutti gli elicotteri delle forze armate, la sorveglianza dello spazio aereo, la scuola di volo e le funzioni di supporto. Karup, come si legge sul sito web dell'esercito, ospita anche parte del comando della difesa. 

Secondo quanto dichiarato dalla polizia locale, l'avvistamento si è verificato intorno alle 19:15 di venerdì sera. Nello specifico, «sono stati rilevati uno o due droni sopra la base aerea di Karup». Un portavoce della polizia, Simon Skelkjaer, ha spiegato che, ancora una volta, non è stato possibile scoprire da dove provenissero i droni. Anche in questo caso, come nei precedenti avvistamenti, non sono stati abbattuti. 

Durante la serata di ieri, dunque, è stato brevemente chiuso l'aeroporto civile di Midtjylland, con cui la base di Karup condivide le sue piste. Nessun volo, tuttavia, è stato influenzato dalla misura, dal momento che, a quell'ora, non ne era previsto alcuno. 

Il mistero, tuttavia, si infittisce. Da lunedì, gli aeroporti danesi sono stati, a più riprese, vittime di avvistamenti di droni di cui, ad oggi, non si conosce ancora la provenienza. La primo ministro danese, Mette Frederiksen, ha dichiarato che la Danimarca è stata vittima «di attacchi ibridi». Secondo le autorità, l'ipotesi è che dietro a questi droni si nasconda «un pilota professionista». Al momento, però, non si può escludere alcuna pista. Nemmeno quella russa, come ha ricordato, negli scorsi giorni, Mette Frederiksen. «C'è un paese importante che rappresenta una minaccia per la sicurezza dell'Europa, ed è la Russia», ha dichiarato giovedì la premier, sottolineando di non poter escludere il coinvolgimento di Mosca nella faccenda. Dal canto suo, il Cremlino, negli scorsi giorni, ha più volte respinto le accuse, negando ogni responsabilità. L'ambasciata russa a Copenhagen ha definito quanto sta succedendo «una provocazione organizzata». 

Secondo il ministro della giustizia danese, Peter Hummelgaard, è probabile che gli attacchi avessero l'obiettivo di «diffondere paura, creare divisione e spaventare». Dopotutto, gli avvistamenti di droni sono iniziati pochi giorni dopo che la Danimarca ha annunciato che avrebbe acquisito per la prima volta armi di precisione a lungo raggio, sostenendo che la Russia potrebbe rappresentare una minaccia «per gli anni futuri».

In attesa di scoprire qualcosa di più sui droni, però, la Danimarca sta correndo ai ripari. Hummelgaard ha dichiarato che Copenhagen, a breve, acquisirà anche nuove capacità potenziate per rilevare e neutralizzare i droni. Mentre nei prossimi giorni, in occasione del vertice dell'UE di mercoledì e giovedì previsto nella capitale danese, il governo ha dichiarato di aver accettato l'offerta della Svezia di fornire al Paese la sua tecnologia anti-drone. Una misura per garantire che l'incontro tra i capi del governo si possa svolgere «senza interruzioni».