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Amnesty International prende posizione dopo l'arrembaggio in acque internazionali della Global Sumud Flotilla – Gli attivisti stanno per sbarcare nel porto israeliano di Ashdod, dove verranno consegnati alla polizia: da lì saranno trasferiti nel carcere di Ketziot – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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17:22
17:22
«Dalla Flotilla una scelta di impegno, siano protetti»
«Noi chiediamo che tutte le regole siano rispettate e che i nostri compatrioti siano protetti. Stiamo monitorando attentamente la situazione insieme ai nostri partner europei più interessati, in particolare Italia e Spagna».
Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron spiegando che la scelta degli attivisti sulla Flotilla «è una scelta di impegno, di fronte a una situazione che noi stessi abbiamo denunciato nel modo più ufficiale e di fronte alla quale stiamo agendo e vogliamo continuare ad agire».
«Monitoriamo gli sviluppi e adotteremo le misure appropriate», ha aggiunto.
17:13
17:13
In Libano un drone israeliano uccide due civili
Un drone israeliano ha preso di mira un'auto all'alba sulla nuova autostrada a est del villaggio di Kfar Remmane (distretto di Nabatiyeh), uccidendo due persone e ferendone una.
Le due vittime sono state identificate come due ingegneri, Ahmed Saad e Mostafa Rizk, dipendenti di Jihad el-Bina', l'agenzia di ricostruzione civile di Hezbollah, riferisce l'Orient le jour.
Il Ministero della Salute libanese ha confermato che «il nemico israeliano ha preso di mira un'auto sulla strada Jarmak-Khardali, uccidendo due persone e ferendone una, secondo un rapporto preliminare». Le due vittime, originarie di Kfar Remmane (distretto di Nabatiyeh), erano in missione per valutare i danni nei villaggi di confine causati dai bombardamenti e dalle distruzioni israeliane durante l'ultima guerra contro Hezbollah.
Sono state uccise «mentre svolgevano i loro doveri professionali e nazionali nella zona di Khardali, situata tra Nabatiyeh e Marjayoun. Si stavano recando nella regione di Khiam per effettuare rilievi dei danni e valutare le infrastrutture», si legge in un comunicato dell'Ordine degli Ingegneri.
17:09
17:09
Il Sudafrica chiede il rilascio immediato dei suoi cittadini sulla Flotilla
Il governo del Sudafrica ha lanciato un appello urgente a Israele per il rilascio immediato dei cittadini sudafricani detenuti a bordo della Global Sumud Flotilla, intercettata in acque internazionali mentre era diretta verso Gaza.
Tra i detenuti figurano Nkosi Zwelivelile «Mandla» Mandela, nipote di Nelson Mandela, l'autrice Zukiswa Wanner e l'attivista Reaaz Moolla. Secondo fonti ufficiali, altri tre cittadini sudafricani - Zaheera Soomar, Fatima Hendricks e Carrie Shelver (che si trovava con il ticinese Vanni Bianconi a bordo della Wahoo) - potrebbero essere stati anch'essi arrestati, ma si attendono conferme.
Il presidente Cyril Ramaphosa ha definito l'intercettazione «una grave violazione del diritto internazionale e un affronto alla solidarietà globale». «Chiediamo il rilascio immediato dei nostri cittadini e degli altri attivisti internazionali. La flottiglia rappresenta solidarietà con Gaza, non una provocazione contro Israele», ha detto Ramaphosa.
Il ministero degli Esteri ha ribadito che qualsiasi azione militare contro civili disarmati in acque internazionali costituisce «una violazione grave dei diritti umani fondamentali e delle norme legali internazionali». Ha inoltre espresso preoccupazione per la sicurezza fisica dei partecipanti e ha chiesto il rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.
17:02
17:02
Il Belgio convoca l'ambasciatrice d'Israele per la Flotilla
Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prévot, ha convocato l'ambasciatrice israeliana in Belgio, Idit Rosenzweig-Abu, in merito all'intercettazione di Israele degli attivisti della Global Sumud Flotilla.
«Il modo in cui sono stati abbordati in acque internazionali è inaccettabile», ha sottolineato Prévot. Nel complesso, a bordo delle 42 imbarcazioni della Flotilla, si trovano sette cittadini belgi.
17:02
17:02
Flotilla: attivisti greci detenuti annunciano lo sciopero della fame
Undici membri della delegazione greca composta da 27 persone che partecipano alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla hanno annunciato che inizieranno uno sciopero della fame per protestare contro quella che definiscono la loro «detenzione illegale» da parte delle autorità israeliane, dopo che le loro imbarcazioni sono state intercettate a largo di Gaza.
In una dichiarazione pubblicata sull'account Facebook di March to Gaza Greece, il gruppo ha descritto la propria decisione come un atto collettivo di resistenza contro «il crimine commesso contro il popolo palestinese e la continua violazione di ogni principio del diritto internazionale».
Il gruppo ha chiesto il rilascio immediato di tutti i partecipanti della Global Sumud Flotilla, e ha aggiunto che se dovesse essere arrecato alcun danno agli attivisti detenuti, «la responsabilità ricadrà esclusivamente sullo Stato israeliano». Nella dichiarazione si legge: «Qualsiasi accusa - come quelle previste dalla 'legge antiterrorismo' israeliana - è falsa, inventata e fa parte del tentativo di criminalizzare la solidarietà internazionale».
16:07
16:07
«Il sì di Hamas sul piano USA potrebbe arrivare oggi»
I mediatori arabi hanno avuto colloqui produttivi con Hamas sul piano degli Stati Uniti per porre fine alla guerra di Gaza e una risposta dal gruppo terroristico potrebbe arrivare già oggi.
Lo ha dichiarato al Times of Israel una fonte vicina ai negoziati, sottolineando che, sebbene la risposta di Hamas sarà «positiva», richiederà comunque diverse modifiche alla proposta e aggiunge che il Qatar ha contattato gli Stati Uniti per modificare alcune parti del piano.
Le modifiche riguardano in particolare la gradualità del ritiro dell'Idf - l'esercito israeliano - da Gaza, il disarmo di Hamas e le garanzie di sicurezza dopo l'eventuale esilio della leadership.
15:45
15:45
«Il tempo delle semplici condanne è finito, il blocco illegale israeliano a Gaza deve finire»
«L'intercettazione con la forza delle navi della Global Sumud Flotilla e la detenzione degli equipaggi al largo della costa di Gaza da parte di Israele è un attacco sfrontato contro gli attivisti solidali che svolgono una missione umanitaria del tutto pacifica. Questo sequestro arriva dopo settimane di minacce e incitamenti da parte di funzionari israeliani contro la flottiglia e i suoi partecipanti e dopo diversi tentativi di sabotare alcune delle sue navi». Lo ha affermato la Segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard.
«Continuando a bloccare attivamente gli aiuti vitali a una popolazione contro la quale Israele sta commettendo un genocidio, anche provocando una carestia, Israele dimostra ancora una volta il proprio totale disprezzo per le ordinanze giuridicamente vincolanti della Corte internazionale di giustizia e per i propri obblighi in quanto potenza occupante di garantire ai palestinesi di Gaza l'accesso a cibo sufficiente e assistenza umanitaria salvavita», ha affermato Callamard. «Le persone parte dell'equipaggio delle navi intercettate devono essere rilasciate immediatamente e incondizionatamente. La loro detenzione è illegale e Israele deve essere ritenuto pienamente responsabile della loro sicurezza e garantire che siano protetti da qualsiasi forma di maltrattamento in attesa del loro rilascio. Questo intercettamento non riguarda solo il blocco degli aiuti; è un atto calcolato di intimidazione inteso a punire e mettere a tacere i critici del genocidio di Israele e del suo blocco illegale su Gaza. Le provocazioni e le minacce che l'hanno preceduto sono anche un tentativo spudorato di demonizzare le iniziative di solidarietà pacifica che cercano di porre fine al genocidio di Israele e al crudele blocco che ha imposto a Gaza dal 2007 e che ha notevolmente inasprito dall'ottobre 2023. Siamo seriamente preoccupati per la sicurezza di tutti coloro che sono stati arrestati finora, in particolare i delegati arabi e gli attivisti di solidarietà che sono stati oggetto di una intensa campagna diffamatoria».
Secondo la leader di Amnesty, «il tempo delle semplici condanne è finito. Gli Stati di tutto il mondo devono agire ora e chiarire che non tollereranno più la sistematica fame inflitta da Israele ai palestinesi di Gaza né il suo attacco agli sforzi umanitari civili disarmati. L'impunità decennale per le palesi violazioni del diritto internazionale da parte di Israele deve finire, nulla può giustificare il genocidio. Gli Stati devono esigere il ritorno immediato e sicuro di tutti i detenuti e consentire l'accesso senza ostacoli a Gaza alle altre navi. Devono inoltre esercitare pressioni su Israele affinché revochi il suo soffocante blocco durato 18 anni e consenta ora la consegna degli aiuti umanitari attraverso tutti i valichi di frontiera verso e all'interno di Gaza».
15:19
15:19
Gli attivisti della Flotilla saranno portati nel carcere di Ketziot
Gli attivisti della Flotilla stanno per sbarcare nel porto israeliano di Ashdod dove vengono consegnati alla polizia: da lì saranno trasferiti con mezzi della polizia e del servizio penitenziario al grande carcere di Ketziot, nel Negev, a sud-ovest di BeerSheba, dove verranno presi in carico dal personale, secondo il piano messo a punto dalle autorità israeliane.
Chi rifiuterà l'espulsione sarà processato da un tribunale speciale di funzionari degli Interni, e non da un tribunale ordinario, per ingresso illegale. Secondo il piano approvato dal capo della polizia Dany Levi, all'operazione prenderanno parte circa 600 agenti.
15:15
15:15
Oltre 66.000 morti a Gaza dall'inizio della guerra
È salito a 66.225 il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa secondo cui almeno 168.938 persone sono rimaste finora ferite.
Fonti citate dall'agenzia hanno dichiarato che nelle ultime 24 ore, 51 cadaveri e 222 feriti sono stati trasportati negli ospedali di Gaza, e due palestinesi sono stati uccisi e oltre 44 altri sono rimasti feriti mentre cercavano di ricevere aiuti umanitari. Questo porta il numero totale di persone in cerca di aiuti uccise a 2.582, con oltre 18.974 feriti.
15:00
15:00
Dalla Turchia partite 45 imbarcazioni per dare sostegno alla Flotilla
Quarantacinque imbarcazioni civili sono partire da Arsuz, località nel sud est della Turchia a sud di Iskenderun, per il Mediterraneo orientale con lo scopo di «dare sostegno alla Global Sumud Flotilla».
Lo riporta il portale malaysiano Sabah, pubblicando un video in cui si vedono decine di piccole imbarcazioni in mare con a bordo attivisti che sventolano bandiere turche e palestinesi.
14:00
14:00
«Il capo dell'ala militare di Hamas vuole continuare a combattere»
«I mediatori hanno contattato il capo dell'ala militare di Hamas a Gaza, che ha dichiarato di non essere d'accordo con il nuovo piano di cessate il fuoco degli Stati Uniti»: lo scrive la Bbc citando proprie fonti. «Si ritiene che Izz al-Din al-Haddad creda che il piano sia stato concepito per porre fine ad Hamas, indipendentemente dal fatto che il gruppo lo accetti o meno, ed è quindi determinato a continuare a combattere».
12:48
12:48
Israele: «La provocazione della Flotilla si è conclusa»
«La provocazione di Hamas-Flotilla Sumud è finita. Nessuno degli yacht della Flotilla è riuscito nel suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva o di violare il legittimo blocco navale. Tutti i passeggeri sono sani e salvi. Stanno viaggiando sani e salvi verso Israele, da dove saranno espulsi in Europa. Un'ultima nave di questa provocazione rimane a distanza. Se si avvicinasse, anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco navale verrebbe impedito». Lo scrive su X il ministero degli Esteri israeliano.
12:37
12:37
Nessuna imbarcazione Flotilla davanti Gaza.
L'esercito israeliano smentisce le informazioni diffuse da alcuni attivisti della Flotilla secondo cui - sulla base di indicazioni di tracciamento errate - ci sono imbarcazioni che hanno raggiunto le acque di Gaza.
Nessuna delle imbarcazioni della flottiglia è riuscita a raggiungere le acque controllate da Israele al largo della costa di Gaza, afferma l'Idf citato dai media israeliani.
12:10
12:10
Il DFAE «è stato informato» dell'arresto degli svizzeri della Flotilla
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è stato informato dell'arresto di partecipanti alla Global Sumud Flotilla da parte delle autorità israeliane. I nomi delle persone fermate non sono ancora stati comunicati ufficialmente. Una ventina di persone di nazionalità svizzera figurano tra le centinaia di attivisti distribuiti su oltre 40 imbarcazioni.
Il DFAE segue la situazione da vicino, afferma. L'ambasciata svizzera di Tel Aviv è in contatto con le autorità israeliane e assiste i cittadini svizzeri interessati nell'ambito della protezione consolare.
Si tratta in particolare di vigilare sul rispetto dei diritti fondamentali delle persone coinvolte, comprese condizioni di detenzione conformi alla dignità umana, garanzie procedurali e diritto alla difesa.
Il DFAE sta cercando di ottenere al più presto informazioni sulle persone fermate e sul loro luogo di detenzione. Non appena sarà possibile, rappresentanti dell'ambasciata renderanno visita agli attivisti.
11:12
11:12
Persi i contatti con Mikeno
Secondo quanto riferiscono gli attivisti ai media panarabi, la Mikeno, che secondo i media turchi sarebbe arrivata nelle acque di Gaza, ha perso il contatto con gli organizzatori.
11:08
11:08
«Abbordate 40 barche della Flotilla»
Le forze dell'unità di commando navale Shayetet 13 della marina israeliana hanno abbordato circa 40 delle 47 imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.
Almeno quattro imbarcazioni sono bloccate in mare a causa di problemi tecnici, indipendenti dalle azioni militari, mentre altre tre sono ancora in navigazione monitorate della marina per assicurarsi che non raggiungano Gaza. Lo riferisce il Times of Israel, aggiungendo che la marina è pronta a trattenere anche gli attivisti a bordo di quelle imbarcazioni o a rimorchiarli in porto.
10:52
10:52
Pubblicato il video di Fabrizio Ceppi
Sul canale di Waves of Freedom (Switzerland) si moltiplicano i video degli svizzeri arrestati dalle forze israeliane.
Alla lista si aggiunge anche quello di Fabrizio Ceppi, il ticinese skipper della Mango. Presenti sulla stessa imbarcazione, e arrestati, anche gli svizzeri Immanuel de Souza, Rémy Pagani, Sébastien Dubugnon, Romain Mouron e Samuel Crettenand.
10:44
10:44
I media turchi confermano: «La nave Mikeno è nelle acque di Gaza»
Una nave della Global Sumud Flotilla, la 'Mikeno', è entrata nelle acque territoriali di Gaza. Lo riportano vari media turchi, citando quanto affermato da rappresentanti della Flotilla, mentre anche il tracker del sito dell'organizzazione mostra la 'Mikeno' all'interno delle acque territoriali a largo della costa.
10:30
10:30
Solo due imbarcazioni dirette verso Gaza
Secondo quanto riferisce la RSI, Fabrizio Ceppi – che si trovava a bordo della Mango – è stato fatto sbarcare in Israele: sta bene ed è in attesa di essere rimpatriato.
Secondo il tracker della Flotilla, sono sempre meno le imbarcazioni ancora in navigazione verso Gaza. Una di queste è la Mikeno, vicina alle coste della Striscia.
Le imbarcazioni Shireen e Summertime - Jong risultano essere ancora in navigazione ma verso nord, verso l'isola di Cipro.
09:32
09:32
«Presunta intercettazione» per la Wahoo di Vanni Bianconi
Stando ai dati del tracker della Global Sumud Flotilla, sono sempre di più le navi intercettate dalle forze israeliane. Al momento, ufficialmente, sono 21 le imbarcazioni fermate. Tuttavia, come si evince dal sito, altre dieci barche sono state classificate sotto la voce «assumed intercepted» (presunta intercettazione). Tra queste, c'è anche la Wahoo, l'imbarcazione su cui si trova il ticinese Vanni Bianconi. Il suo ultimo aggiornamento risale infatti alle 02:27 UTC (le 04:27 in Svizzera).

09:15
09:15
Si allunga la lista degli svizzeri arrestati
Sale il numero degli attivisti svizzeri arrestati. Stando a Waves of Freedom Switzerland, l'organizzatore degli equipaggi elvetici, nelle scorse ore la lista di cittadini elvetici si è allungata. Oltre a Tabea Zauug (che navigava sull'Aurora) e Jeremy Chevalley (che si trovava sulla Grande Blu), tra gli arrestati ci sono anche Marc Formosa, Lionel Simonin, Stéphane Amiguet, che erano a bordo della Captain Nikos. Arrestati anche Clément Froidevaux, che si trovava sull'imbarcazione All In, Rahim Mercan e Mehmet Türkann (entrambi sulla nave Free Willy).
08:49
08:49
L'Iran condanna l'intervento di Israele contro la Flotilla: «È terrorismo»
L'Iran ha contestato l'intervento della marina israeliana contro la Global Sumud Flotilla, descrivendolo come «un atto di terrorismo» che viola il diritto internazionale.
Secondo quanto riferisce Irna, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha definito l'intervento di Israele come «una chiara violazione dei principi internazionali» e «un atto di terrorismo», elogiando gli attivisti della Flotilla ed esortando la comunità internazionale ad adottare misure immediate in risposta all'incidente e a porre fine al «genocidio nella Palestina occupata».
08:30
08:30
La nave Mikeno nelle acque territoriali di Gaza
Stando al tracker della Global Sumud Flotilla, l'imbarcazione Mikeno si trova nelle acque territoriali di Gaza.
08:23
08:23
«Almeno 11 palestinesi uccisi a Gaza»
Sono almeno 11 i palestinesi uccisi nelle prime ore del mattino in tutta la Striscia di Gaza dai raid israeliani: lo riferisce al Jazeera citando fonti ospedaliere. «Un bambino è stato ucciso dal fuoco di un drone, a ovest di Gaza City, mentre almeno nove palestinesi sono stati uccisi e 13 feriti in un attacco a un campo profughi nella zona centrale. Un altro morto e 10 feriti in un attacco con un drone a sud di Deir el-Balah».
08:22
08:22
La Procura di Istanbul apre un'inchiesta sull'arresto degli attivisti della Flotilla
La Procura generale di Istanbul ha annunciato di avere aperto un'inchiesta sulla detenzione di 24 cittadini turchi durante l'intervento della marina israeliana in acque internazionali contro la Global Sumud Flotilla diretta a Gaza per consegnare aiuti umanitari. Secondo quanto riferisce Anadolu, la procura ha aperto un indagine per i reati di «privazione della libertà», «sequestro o detenzione di mezzi di trasporto», «saccheggio aggravato», «danneggiamento della proprietà» e «tortura», in base alle norme della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, delle norme sulla giurisdizione di cui all'articolo 15 del Codice di procedura penale e delle norme sulla giurisdizione di cui agli articoli 12 e 13 del Codice penale turco.
08:17
08:17
Tel Aviv: «I passeggeri della Flotilla stanno bene»
«I passeggeri di Hamas-Sumud sui loro yacht stanno viaggiando sani e salvi verso Israele, dove inizieranno le procedure di espulsione verso l'Europa. I passeggeri sono sani e salvi e in buona salute». Lo scrive su X il ministero degli Esteri israeliano.
07:37
07:37
Sale a 21 il numero di navi intercettate
Sale a 21 il numero di navi intercettate, secondo gli ultimi aggiornamenti del tracker della Global Sumud Flotilla. Le imbarcazioni fermate, al momento, sono:
- Adara
- All In
- Alma
- Aurora
- Captain Nikos
- Dir yassine (Mali)
- Florida
- Free Willy
- Grande Blu
- Hio
- Huga
- Jeannot III
- Karma
- Mohammad Bhar
- Morgana
- Otaria
-Oxygono
- Seulle
- Sirius
-Spectre
- Yulara
La Wahoo, imbarcazione sulla quale si trova il ticinese Vanni Bianconi, risulta ancora in navigazione, ma l'ultimo aggiornamento risale sempre alle 02:27 UTC (le 04:27 in Svizzera).
06:48
06:48
Il punto alle 6.30
Sono almeno 19, stando al tracker della Global Sumud Flotilla, le imbarcazioni della missione umanitaria fermate nella notte, in acque internazionali, dall'esercito israeliano. Stando a Waves of Freedom Switzerland, l'organizzatore degli equipaggi elvetici, sono almeno due gli svizzeri arrestati: Tabea Zaugg, a bordo della Aurora, e Jeremy Chevalley, sulla Grande Blu.
La Wahoo, la barca sulla quale sta viaggiando il ticinese Vanni Bianconi - da noi più volte contattato - risulta ancora in navigazione. L'ultimo aggiornamento sulla sua posizione, tuttavia, risulta effettuato alle 4.27 di questa mattina.
Per gli aggiornamenti di ieri e questa notte, clicca qui: Flotilla, l'abbordaggio delle forze israeliane: «Cannoni ad acqua contro le barche»