Il caso

Attacco chimico su civili, la Francia chiede l'arresto per Bashar al Assad

Il presidente siriano, suo fratello Maher e altri due membri del sistema di potere siriano sono accusati di essere responsabili della strage dell'agosto 2013, in cui morirono un numero imprecisato di persone
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Ats
15.11.2023 10:57

La giustizia francese ha oggi chiesto l'arresto per il presidente siriano Bashar al Assad, per suo fratello Maher e per altri due membri del sistema di potere siriano perché accusati di essere responsabili di aver usato armi chimiche contro i civili in Siria dieci anni fa, in un attacco dove secondo diverse fonti furono uccisi circa un migliaio di civili.

Lo riferiscono fonti giudiziarie e avvocati siriani impegnati da anni nel procedimento giudiziario in Francia contro il raìs di Damasco. Il governo siriano ha sempre smentito ogni responsabilità e ha parlato di «complotto straniero» ordito da paesi stranieri per «seminare la discordia interna» in Siria.

Secondo le fonti giudiziarie, Assad, suo fratello Maher e gli altri due generali siriani possono essere ritenuti responsabili di crimini di guerra e crimini contro l'umanità.

Nell'attacco chimico sulla regione della Ghuta, vicina a Damasco, compiuto nell'agosto del 2013, morirono un numero imprecisato di civili. Diverse fonti parlano di un migliaio di vittime.

Le indagini in Francia sono state avviate nel marzo del 2021 a seguito di una serie di testimonianze di sopravvissuti alla strage, successivamente rifugiatisi in Europa.

Oltre ad Assad e al fratello Maher, a capo delle forze d'elite del paese in guerra da più di 12 anni, i mandati di arresto sono stati spiccati anche nei confronti del generale Ghassan Abbas, nel 2013 a capo della sezione n.450 del Centro siriano per gli studi e le ricerche scientifiche (Cssrs), e per il generale Bassam Hassan, all'epoca consigliere per gli affari strategici e ufficiale di collegamento tra il palazzo presidenziale e il Cssrs.