Australia

Attacco con coltello a Sydney: l'eroismo dell'agente che ha fermato l'aggressore

Il primo ministro Anthony Albanese ha elogiato pubblicamente la poliziotta che ha sparato e ucciso l'accoltellatore: «Non c'è dubbio, ha salvato delle vite»
© LUKAS COCH
Red. Online
13.04.2024 17:00

L'attacco con coltello al centro commerciale Westfield di Bondi, a Sydney, ha generato una forte ondata emotiva in tutta l'Australia. E non solo. La morte di sei persone, i feriti trasportati in ospedale fra cui un bimbo di nove mesi, le grida. No, non è stato un sabato come molti altri quello vissuto dai visitatori del centro commerciale. Anzi, rimarrà impresso nelle loro memorie a lungo. Anche perché, dati alla mano, eventi del genere sono piuttosto rari nel Paese.

Quello più vicino e paragonabile a quanto successo oggi, ad esempio, risale al 2019, quando quattro persone vennero uccise e una rimase ferita durante una sparatoria di massa a Darwin, nel nord dell'Australia. È del 1996, invece, la sparatoria che passò alla storia come il massacro di Port Arthur, in assoluto il più letale nella storia del Paese: 35 persone, infatti, vennero uccise nella cittadina turistica dello Stato della Tasmania mentre altre 23 rimasero ferite. L'autore del gesto, Martin Bryant, originario di Hobart, fu arrestato all'indomani della strage e, in seguito, condannato a 35 ergastoli. 

Dopo quell'episodio, le leggi sul controllo delle armi in Australia furono notevolmente inasprite.

Dalle testimonianze emerse subito dopo l'attacco odierno, per contro, appare evidente come l'operato di un'agente, la persona che ha ucciso con un colpo di pistola l'aggressore, abbia evitato che il bilancio potesse aggravarsi ulteriormente. «Se lei non gli avesse sparato, lui avrebbe continuato, era una furia» ha spiegato un testimone. 

Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, oltre a descrivere l'attacco di Bondi come un «orribile atto di violenza che ha colpito indiscriminatamente persone innocenti che stavano trascorrendo un sabato qualunque», ha elogiato l'agente che ha affrontato e ucciso l'accoltellatore. «È certamente un'eroina» ha detto Albanese. «Non c'è dubbio che con la sua azione abbia salvato delle vite».

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