Il conflitto

Aumentano gli ucraini in fuga dalla guerra, e Kiev fa ancora i conti con la carenza di soldati

A settembre 2025 i Paesi europei hanno accolto un numero record di giovani uomini ucraini: richieste in crescita pure in Svizzera - Intanto le truppe di Putin avanzano nel Donbass: «Sembra un videogioco, non gli importa dei soldati morti»
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Michele Montanari
13.11.2025 09:00

Per l'Ucraina è un momento molto complicato sul campo di battaglia. Non solo per gli incessanti attacchi russi, ma pure per la carenza di soldati. Un problema ricorrente, che sembra essersi acuito nelle ultime settimane. Le truppe di Kiev combattono come possono, ma sono in netta difficoltà nel Donbass, soprattutto a Pokrovsk, città di importanza strategica ribattezzata la «porta d’accesso al Donetsk». La caduta di Pokrovsk rappresenterebbe la più importante sconfitta per le truppe di Volodymyr Zelensky dopo quella avvenuta ad Avdiivka, nei primi mesi del 2024. E, inutile dirlo, avrebbe in prima battuta pesantissime ripercussioni sul morale dei soldati.

Negli scorsi giorni, complice anche una fitta nebbia che ha reso inefficaci i droni ucraini, gli invasori russi sono riuscirti ad entrare nell’ultima grande città ancora sotto il controllo di Kiev nella regione di Donetsk, tentando una manovra di accerchiamento nei confronti dei combattenti ucraini, ormai quasi tagliati fuori dal resto del Paese. Pokrovsk non è però l’unico fronte caldo: i russi stanno attaccando pesantemente pure nella regione di Zaporizhzhia e in quella di Kharkiv. E lo stesso presidente Zelensky ha ammesso le difficoltà sul campo di battaglia, nonostante l'esercito ucraino abbia smentito la caduta di Pokrovsk, già data per assodata da Mosca.

In uno scenario del genere, il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, in un'intervista al network Axel Springers Global Reporters pubblicata da Politico, ha sottolineato come il problema della carenza di soldati sia peggiorato nell'ultimo periodo, con un numero record di uomini fuggito dalla guerra cercando riparo nei Paesi europei, Svizzera compresa.

«Abbiamo enormi problemi con i soldati e con le risorse umane», ha dichiarato Klitschko, sottolineando come le truppe russe stiano avanzando senza sosta, descrivendo i loro assalti simili a quelli di un «videogioco», poiché i nemici «continuano ad avanzare, non curandosi dei soldati caduti».

Negli scorsi mesi Kiev ha modificato le regole sulla mobilitazione, consentendo a un maggior numero di giovani uomini di lasciare il Paese: «In passato, i diciottenni prestavano servizio nell'esercito, ma si trattava pur sempre di ragazzini. Al momento, in Ucraina si può essere mobilitati solo a partire dai 25 anni. Si potrebbe abbassare l'età di uno o due anni, a 23 o 22 anni», ha spiegato il sindaco della capitale ucraina.

Il decreto governativo emanato ad agosto, che consente agli uomini di età compresa tra 18 e 22 anni di lasciare l'Ucraina, ha portato infatti a un forte aumento delle richieste di protezione nei Paesi UE da parte dei giovani adulti. Una tendenza che ha interessato pure la Confederazione. La Svizzera, infatti, nelle scorse settimane ha registrato un forte aumento delle richieste di statuto di protezione S da parte degli ucraini tra i 18 e i 22 anni. Stando a un recente articolo della SonntagsZeitung, sono circa un migliaio gli uomini di questa fascia d’età che hanno presentato domanda alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) in seguito alla revoca del divieto di uscita dall'ex Repubblica sovietica invasa dalle truppe di Vladimir Putin nel febbraio del 2022.

Stando a Eurostat, a settembre gli ucraini rifugiati in Svizzera hanno raggiunto quota 70.515. Per quanto riguarda l’Unione europea, i Paesi membri UE, sempre a settembre, hanno emesso 79.205 nuove decisioni per concedere protezione temporanea a cittadini fuggiti dall'Ucraina. Ciò rappresenta un aumento del 49% rispetto ad agosto 2025, nonché il numero mensile più alto di nuove decisioni registrato da agosto 2023.

Alla fine di settembre di quest'anno, gli ucraini fuggiti dalla guerra verso il resto d’Europa hanno toccato quota 4,3 milioni. I Paesi UE che ospitano il numero più elevato di beneficiari di protezione temporanea sono la Germania (1.218.100 persone, ossia il 28,3% del totale dell'UE), la Polonia (1.008.885, ossia il 23,5%) e la Repubblica Ceca (389.310, il 9% del totale). Il numero di rifugiati ucraini è aumentato in 24 Paesi, mentre l'unica diminuzione è stata registrata in Francia (-240 persone, equivalente a un calo dello 0,4%).

Le donne adulte rappresentano il 44% dei beneficiari di statuto di protezione in Europa, i minorenni quasi un terzo del totale (31%), mentre gli uomini adulti un quarto (25%). Per quanto concerne la Svizzera, stando ai dati pubblicati dalla RSI, i maschi (adulti e minori) che hanno ottenuto uno statuto S sono passati dai 18.010 del giugno 2022 ai 27.329 di agosto 2025. Il numero di femmine (adulte e minori) giunte nel nostro Paese invece ha subito una variazione molto inferiore in questi quasi 4 anni di guerra: a giugno 2022 erano 37.954, mentre ad agosto di quest’anno hanno toccato quota 42.577.

Secondo Klitschko, l’attuale carenza di soldati tra i ranghi ucraini ha accentuato il problema dello squilibrio tra le risorse umane di Kiev e quelle di Mosca: «Abbiamo difeso il nostro Paese con successo per quasi quattro anni, ma è difficile. Il coraggio di combattere c'è ancora, e questo è molto importante», ha però constatato il sindaco della capitale, augurandosi il ritorno dei giovani fuggiti nel resto d’Europa, una volta finita la guerra, quando l’Ucraina avrà bisogno di «pace, lavoro e una buona qualità della vita».

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