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Avviata un'operazione di terra lungo la strada costiera nell'area di Beit Lahia

Lo ha riferito il portavoce dell'esercito israeliano
Red. Online
20.03.2025 12:09

L'Idf ha avviato un'operazione di terra lungo la strada costiera nell'area di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito il portavoce dell'esercito israeliano, precisando che prima dell'operazione le forze armate e i servizi di sicurezza hanno colpito infrastrutture militari e postazioni di lancio di missili anticarro di Hamas nella zona.

Frattanto, tre razzi sono stati lanciati da Gaza contro il centro di Israele, un ordigno è stato abbattuto e altri due sono caduti in zone aperte. Lo riferisce l'Idf. L'attacco è avvenuto poco dopo l'inizio dell'operazione di terra dell'esercito nel nord della Striscia.

In precedenza, le sirene d'allarme sono scattate di nuovo a Tel Aviv alle 13.25 ora locali (12.25 in Svizzera) mentre nella città risuonavano le esplosioni del sistema anti-missili. Lo constata l'agenzia di stampa ANSA sul posto.

Parallelamente, migliaia di persone sono in marcia verso la Knesset israeliana a Gerusalemme per protestare contro la ripresa della guerra a Gaza da parte del governo Netanyahu e il mancato raggiungimento di un accordo per la liberazione degli ostaggi. Lo scrive Haaretz.

Dal canto suo, il primo ministro irlandese, Micheál Martin, al suo arrivo al vertice dei leader europei ha dichiarato che i Ventisette hanno lavorato sulla «formulazione in relazione alla guerra a Gaza, deplorando gli scioccanti bombardamenti che si sono verificati nelle ultime 48 ore, che ha causato la morte di così tante persone innocenti. Le dichiarazioni di ieri dei leader israeliani, in particolare del ministro Katz, sembra equivalgano a una punizione collettiva dei palestinesi all'interno di Gaza. È abbastanza scioccante».

«Tutto questo deve cessare e l'Europa deve dire basta alle uccisioni» ha detto Martin, sottolineando anche la necessità di rilasciare «tutti gli ostaggi» e di «passare molto rapidamente alla fase due del cessate il fuoco, che era stata originariamente concordata».

C'è anche un esperto britannico di sminamento, un 51enne di cui non è stato reso noto il nome, tra gli stranieri feriti nell'esplosione che ieri ha devastato una struttura dell'Onu nella Striscia di Gaza palestinese, uccidendo almeno un funzionario internazionale e ferendo diversi altri dipendenti o collaboratori della sede. Lo ha riferito alla Bbc l'organizzazione Mines Advisory Group. Fonti Onu hanno indicato la responsabilità d'Israele dietro l'esplosione, cosa che le autorità israeliane viceversa negano. Intanto il Foreign Office britannico si è unito alla richiesta di Palazzo di Vetro di «un'indagine trasparente» sull'accaduto.

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