Battistini: «L'ordine di arresto di Mosca è un avvertimento ai reporter»

L'ordine di arresto emesso da un tribunale russo « è stato una sorta di messaggio per tutti gli altri, quello di non valicare i confini russi, altrimenti ci sarebbero delle conseguenze». Lo dice Stefania Battistini, inviata del Tg1, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa sul Nove.
«Quello che fanno oggi è chiedere l'estradizione all'Italia, cioè secondo Mosca l'Italia dovrebbe consegnarmi a una prigione russa. È chiaro che si innesca tutto un processo per cui poi ci si dovrà in qualche modo difendere e limita molto il campo d'azione, perché una persona ora ci pensa prima di entrare. Però Lorenzo Cremonesi subito dopo è entrato, per esempio», aggiunge.
La giornalista del Tg1 racconta: «Era il 18 agosto, l'offensiva ucraina era partita da un paio di settimane e noi abbiamo seguito i fatti, come sempre. Quella era una zona di combattimento, non sotto il controllo delle truppe russe, perché una volta che gli ucraini sono entrati, noi da cronisti cercavamo di seguire le truppe. C'è chi le segue dal fronte ucraino e chi da quello russo, i russi da quando hanno invaso l'Ucraina si sono portati giornalisti internazionali e italiani, ma è normale che sia così, per cui non capisco perché non funzioni l'inverso. Questa accusa di attraversamento illegale dei confini da parte di uno Stato che ha invaso un altro Stato ci lascia un po' perplessi».
Attualmente sotto scorta, Battistini sottolinea di essere tornata in Italia «con la speranza, l'idea, il progetto di ritornare» al fronte.