.

Berlusconi: la stampa britannica intinge la penna nel veleno

Ritratti in chiaroscuro, talora decisamente critici, e non senza richiami d'occasione al sarcasmo
Ansa
13.06.2023 11:27

Ritratti in chiaroscuro, talora decisamente critici, e non senza richiami d'occasione al sarcasmo, a qualche semplificazione sull'Italia, all'immancabile nota di folklore: in primis quello del 'bunga bunga', espressione divenuta a suo tempo popolare pure oltre Manica, e spesso storpiata dalla pronuncia inglese in 'banga banga'. I media britannici, spesso pungenti su Silvio Berlusconi parlandone da vivo, non si smentiscono nemmeno nei necrologi che gli riservano oggi - con un'evidenza raramente concessa a ex leader stranieri defunti dell'Europa continentale - in un'isola la cui classe dirigente pure ha avuto col Cavaliere rapporti in genere assai meno conflittuali rispetto ad altri Paesi europei. E i cui tributi al leader e magnate italiano scomparso non si sono fatti attendere fin da ieri ad alto livello: sia nel messaggio di maniera di Rishi Sunak, primo ministro conservatore 43.enne da pochi mesi in carica, che Berlusconi non ha fatto in tempo a conoscere personalmente; sia con quello a tutto tondo del veterano Tony Blair, ex premier laburista che invece fu in parte al governo negli stessi anni, condivise con lui scelte controverse come l'adesione alla guerra americana di George W. Bush in Iraq, e arrivò a frequentare da ospite la villa in Sardegna dell'amico Silvio.

Fra le testate più severe, spicca il progressista Guardian, che nel suo obituary di rito (necrologio dedicato a figure note) gli rinfaccia soprattutto scandali e corruzione, imputandogli, al pari di Donald Trump, di aver non solo dominato la scena politica a lungo in forza di «un ego smisurato», ma anche di aver contribuito a «minare le istituzioni consolidate» della democrazia italiana «stampa e magistratura comprese». Non troppo dissimile, sebbene meno improntato ad accenti da requisitoria e più disposto a riconoscere anche gli elementi fuori dall'ordinario della vita e dei carattere di Berlusconi, il ritratto commemorativo affidato alla penna di Tony Barber dal Financial Times, voce liberal della City: che a sua volta rimprovera in qualche modo all'ex presidente del Consiglio d'essere stato una sorta di precursore di Trump e lo tratteggia come «una magnate dei media» di successo il cui nome appare tuttavia destinato «incomprensibilmente a restare legato a una fase di declino economico» dell'Italia e a un'eredità di «standard talora deplorevoli nella vita pubblica».

La Bbc e il filo-conservatore Daily Telegraph scelgono sfumature meno nette per descrivere il bianco e il nero, i pro e i contro, le accuse e gli entusiasmi che hanno punteggiato la vita di Berlusconi. Con quest'ultimo che non manca di titolare sul giudizio politico positivo - di «leader capace, accorto e di parola» - dato ieri da Blair. Mentre il settimanale Economist lo ricorda online come un leader «inseguito dagli scandali», ma pure - più pittorescamente - sotto la nomea di «grande seduttore». E l'Evening Standard, testata semi-popolare, preferisce strillare la notizia della sua scomparsa annunciando a caratteri cubitali «la morte del primo ministro del bunga bunga».

In questo articolo: